Il 21 giugno 1366, Amedeo VI di Savoia salpa da Venezia per la Terra Santa con la crociata voluta da papa Urbano V e sulla sua nave ammiraglia – accanto al vessillo dei Savoia – fa sventolare uno stendardo azzurro con una corona di stelle attorno all’immagine della Madonna, per invocare “Maria Santissima, aiuto dei cristiani”. Da lì una tradizione, e quindi «l’azzurro entrò a far parte dei simboli dinastici e il 10 gennaio 1572, con Emanuele Filiberto, la sciarpa azzurra diventò ufficialmente parte dell’uniforme. E poi dell’araldica del Regno d’Italia». Nello sport, l’azzurro fa la sua comparsa per la prima volta il 6 gennaio 1911, per la partita di calcio Italia-Ungheria. Tutto questo ci fa capire come la storia d’Italia sia impregnata di tradizione cattolica. Anche Gran Bretagna, Svezia, Finlandia, Malta, Portogallo, Slovacchia, Grecia e tante altre bandiere nazionali presentano legami con il cristianesimo e la croce cristiana.
Il vice presidente dell’UE, Mario Mauro, ha tempo fa ricordato che perfino la bandiera dell’Unione Europea porta al suo interno un riferimento cattolico. Le dodici stelle, come scrisse l’autore del disegno, il francese Arsène Heitz, hanno un significato cristiano, il blu infatti è il manto del colore della notte di Maria e le 12 stelle sono la corona dell’apocalisse (cfr. Libero 30/3/07).