Lo spazio giornaliero dei lettori per i lettori.
La voce di coloro che non hanno un proprio blog e che in questo spazio esprimeranno opinioni veraci, schiette, dirette, sintetiche ma non per questo superficiali sulle proprie letture.
Un’eco dell’anima curiosa, libera, nostrana, riflessiva che vive in ciascun lettore.
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Di Alessandro M.
Se questo libro è considerato il capolavoro della letteratura islandese moderna è perché meglio di ogni altro incarna gli ideali di indipendenza e libertà di una nazione spesso bistrattata e lasciata a se stessa (se non quando c’era da depredarla) come l’Islanda.
Sono questi gli ideali del protagonista, il fattore Bjartur, che orgoglioso della sua indipendenza non accetterà mai l’aiuto degli altri o del distretto: egli è infatti l’unico autore della sua fortuna e fino alla fine non si piegherà né agli uomini né agli dei, neppure quando perderà mogli, figli e ogni suo possedimento.
Il libro invita a credere nei propri sogni (prima o poi sono destinati ad avverarsi tutti); mi ha colpito molto la forza, lo slancio con cui ognuno va alla ricerca della propria America. Sì, perché ognuno di America ne ha una sua personale, ma ce n’è una che mette daccordo tutti, uomini e bestie (“L’amore è la vera America“).
Un libro denso e scritto in maniera divina, con diversi riferimenti alle antiche saghe islandesi e pregevolissimi inserti poetici, brani di ballate.
Gente indipendente, di Halldór Laxness
(ed. Iperborea, 2005, pp. 656, 9788870911275)