L’economia italiana cade a pezzi. Ecco i numeri neri. E i politici che fanno? Parlano di frequenze Tv e diamanti leghisti

Creato il 19 aprile 2012 da Iljester

Stamattina stavo seguendo Agorà, il programma di approfondimento politico di Rai Tre. Le tematiche sonostate diverse, e in particolare l’antipolitica grilliana e il beauty contest sull’assegnazione delle frequenze televisive. In studio, c’erano diversi esponenti politici, tra cui Paolo Romani e Massimo Cacciari. Mi sono detto: questi qui parlano di aria fritta, mentre il popolo italiano sta morendo di fame. Parlano di assegnazioni delle frequenze Tv e dello spauracchio di Grillo, e non parlano (ma soprattutto non agiscono) per rimediare alle porcate del Governo Monti, magari prima defenestrandolo da Palazzo Chigi e poi dopo chiudendo i giochi europei con un “arrivedorci” (detto alla Ollio).

Niente. Se la prendono con l’antipolitica del comico, quasi che la colpa del successo di Grillo sia causata dal suo appeal politico e non già allo scarso appeal della politica nostrana. Questi bellimbusti non hanno capito che se l’antipolitica cavalca la crisi è perché la politica non sta facendo quello che il popolo gli chiede: tagli ai privilegi, tagli alla spesa pubblica, abbassamento delle tasse, ritorno alla lira, uscita dall’euro.

Ma guardiamo i dati economici per il 2012. Sono da far rabbrividire. Sono dati che non lasciano speranze e che avvalorano l’impressione esposta nei miei precedenti post: che tutto quanto è stato fatto non ha nulla a che vedere con il risanamento dei nostri conti pubblici, ma è il presupposto per raggiungere un obiettivo politico-affaristico: far soldi (montagne di soldi) sul sudore della gente.

Iniziamo con il peso del fisco. Ebbene, il tetto massimo mai raggiunto nell’imposizione fiscale fu durante il Governo Prodi, quando venne imposta l’eurotassa per entrare nell’euro. Allora la pressione fiscale raggiunse il 43,5%. Cioè su 1000 euro, il cittadino italiano ne passava allo Stato la media di 435 euro (ma i dati della crescita all’epoca — parlo del 1997 — erano ben diversi). Un vero e proprio pizzo di Stato, e tutto perché dovevamo entrare nel giro della moneta unica. Primo atto del suicidio politico ed economico del nostro paese. Oggi la pressione è salita ulteriormente e si attesta intorno al 45%, grazie a Monti, amico di Prodi e guarda caso, entrambi in stretti rapporti con le oligarchie europee. E — viste le stime del DPEF — non calerà prima del 2015 (quando si attesterà al 44%). Suicidio politico ed economico dell’Italia atto secondo, ma con una variante peggiore: oggi siamo in una grave recessione che avrebbe dovuto comportare non un aumento della pressione fiscale ma una liberazione delle risorse economiche, un taglio agli sprechi e una serie di norme atte ad agevolare l’attività di impresa. Questo avrebbe dovuto fare uno Stato sovrano, unitamente a una svalutazione della moneta nazionale per incrementare le esportazioni. E invece? Invece niente. Le norme fiscali varate sono solo favore del sistema bancario e assicurativo e volte (soprattutto) a tranquillizzare le oligarchie finanziarie che stanno dietro l’attuale bolla speculativa e il golpe europe-oligarchico.

Intanto, il PIL (il nostro prodotto interno lordo) è in netta caduta. Il Fondo Monetario Internazionale (uno dei complici del sistema) ha previsto per il nostro paese un crollo del -1,9%, mentre il Governo Monti ha fissato il crollo a -1,2%. Chi dei due dice la verità o mente? Non ne ho idea, ma credo che se l’economia funziona come il clima, qualunque sia il dato vero, l’economia reale soffre molto di più rispetto a come viene fotografata in un mero dato statistico.

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Questo il PIL per il 2012. Per il 2013, le stime sono negative. Si parla di un ulteriore -0.3%, seppure il Governo cerchi di infondere ottimismo, sostenendo che vi sarà un rimbalzo positivo pari al 0,5%. Su che basi non l’ho capito. Anche perché sono quasi dell’idea che per il 2013 ci sarà un’ulteriore manovra lacrime e sangue che ci farà piangere parecchio. Dunque le stime di crescita devono essere azzerate ulteriormente. Ricordate? Dobbiamo raggiungere il pareggio di bilancio che ci hanno imposto dall’Europa e che la politica ha approvato nella omertà della informazione. E siccome non si vogliono fare riforme strutturali e non si vogliono tagliare i privilegi della politica, ecco che a pagare saremo sempre e soltanto noi.

Passando invece al debito pubblico, siamo sul 123,4%. L’esborso in interessi che lo Stato dovrà pagare alla speculazione finanziaria sarà di 80 miliardi di euro. Una bella cifra. E volete davvero illudervi che ci sarà crescita? Con quali soldi? Lo Stato italiano, ormai asservito e svuotato della propria sovranità monetaria ed economica, come qualsiasi debitore, dovrà recuperare i soldi nel modo più facile: taglieggiando i cittadini, ormai succubi di questo sistema. In altre parole, per pagare questi interessi alle banche d’affari e agli speculatori preleverà dal nostro lavoro, rendendoci tutti più poveri. Un bel sistema, non credete? Chi lo ha ideato, ha fatto il più grosso affare della sua vita. Grazie pure a Governi e politici complici che non hanno nemmeno la dignità di dire davvero come stanno le cose.

di Martino © 2012 Il Jester 


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