“una soluzione fattibile per ridurre il divario tra ricchi e poveri e’ la migliore accessibilita’ ai servizi pubblici ed all’istruzione”
Una ricerca condotta dalla Siam Commercial Bank (Economic Intelligence Unit) ha di recente dichiarato durante l’annuale conferenza che la Tailandia ha mostrato leggeri segni di miglioramento nella soglia di poverta’ grazie alla crescita economica. Se la soglia stabilita e’ quella di 2 dollari al giorno, il numero di Tailandesi poveri risulta del 12% nel 2004 confronto al 26% del 1992.
Sethaput Suthiwart-Narueput - Direttore Capo Settore Economia della SCB - afferma come la ricerca mostri che dopo la crisi economica asiatica del 1997, il reddito medio e’ aumentato a ritmo lento. Mentre nel periodo 1990-1994 la percentuale e’ stata dell’8%, e’ pero’ diminuita del 5% nel periodo 2002-2007. La maggior parte degli introiti appartiene al 20% della popolazione i quali tutti assieme fanno il 55% del reddito nazionale mentre il 4% del reddito nazionale ha la medesima percentuale ossia il 20%.
La ricerca mette in evidenza che i contadini del Nord Est hanno il reddito minore mentre gli imprenditori di Bangkok detengono quello piu’ alto. Il divario e’ di ben 12 volte.
Considerando il reddito medio di ogni professione, i contadini hanno quello piu’ povero seguito da muratori ed operai. La gente del Nord Est, indipendentemente dalla professione esercitata, guadagna meno dei colleghi di qualsiasi altra provincia con ben il 40% in meno rispetto a quelli a Bangkok.
“Non c’e’ modo che il loro reddito possa raggiungere quello del lavoro specializzato e di quello imprenditoriale a meno che non beneficino di un’educazione o di sostegno economico i quali, anche se possibile, non verrebbero equamente distribuiti” afferma Sethaput.
Oltre alla mancanza di opportunita’ per raggiungere alti livelli di guadagno, i dati che coprono il periodo 1990-2007 mostrano che il divario economico si e’ ampliato. Nel 1990, il reddito d’impresa a Bangkok era il doppio rispetto a quello operaio ed oltre 10 volte quello dei contadini del Nord Est. Nel 2007, il divario e’ cresciuto rispettivamente di 3 e 12 volte.
Durante tale periodo, i contadini del Nord Est hanno visto il loro reddito aumentare semplicemente cambiando mestiere o spostandosi in altre provincie come ad esempio fare il muratore a Bangkok. In tal caso, hanno visto raddoppiare i loro guadagni. Qualora poi diventassero operai specializzati, il loro reddito aumenterebbe di un ulteriore 30%.
Tuttavia, hanno bisogno di un’educazione professionale, di specializzazione o sostegno economico se vogliono raggiungere i loro pari a Bangkok i cui redditi arrivano ad essere 9 e 12 volte maggiori. La probabilita’ che cio’ accada e’ veramente scarna con il conseguente impatto negativo sui loro figli i quali non potranno permettersi un’educazione professionale.
Mediamente, i lavoratori del Nord Est risparmiano 12.000 baht all’anno e la retta da pagare per le scuole professionali e quelle pre-universitarie sono rispettivamente 15.000 e 35.000 baht all’anno.
Al momento, l’accesso all’educazione non e’ distribuito equamente. Tra il 20% della popolazione avente il reddito piu’ alto, la percentuale di coloro che hanno un diploma o una laurea e’ 10 volte piu’ alta del 20% della popolazione piu’ povera. Sarebbe a dire che, su 100 persone, i Bangkokiani ne hanno 10 diplomati o laureati mentre nel Nord-Est la cifra scende a 1.
Il reddito di giovani lavoratori aventi diploma o laurea e’ il doppio di coloro aventi la stessa eta’ solo con educazione elementare o media. All’eta pensionabile, il loro divario economico diventa di ben 5 volte.
“L’ineguaglianza del reddito non e’ cosa nuova ma esiste da tanto tempo. Cio’ dimostra che non possiamo risolvere il problema attraverso metodi convenzionali. Il Governo dovrebbe varare serie misure per ridurre il divario trovando opportunita’ per guadagnare di piu’” afferma Sathaput notando anche che il sistema dei sussidi non funziona ed aggiunge che il Governo dovrebbe concentrare gli sforzi per migliorare l’accesso ai servizi pubblici ed all’educazione.
La ricerca inoltre ha messo in rilievo la scarsa distribuzione della ricchezza. Se i depositi bancari (che sono il metodo piu’ popolare di risparmio in Tailandia) fungono da indicatore sociale, i dati mostrano che l’89% dei 77 milioni di conti bancari esistenti costituiscono solo il 4% dei 7.300 miliardi di baht totali. Ancora peggio, solo l’1% (ossia 770.000 conti) costituiscono il 72% dei depositi.
2/9/10 Fonte: The Nation