L’eleformica e il realismo filosofico

Creato il 24 ottobre 2013 da Alby87

Dovete sapere che a questo mondo esistono cose che non si vedono (esistono cose che non esistono, direbbe il filosofo Maccio Capatonda).

In particolare vi parlerò oggi di un animale alquanto bizzarro, le cui proprietà travalicano tutte le leggi della fisica a noi note e potrebbero dunque essere definite magiche, o miracolose addirittura. La creature in questione è l’eleformica.

L’eleformica (Mirmecoides elephomorfus) è accuratamente descritto nel Libbro. È classificato generalmente fra gli insetti, ma vedremo che forse il suo vero posto potrebbe essere fra i mammiferi. Questo particolare animale quando lo si incontra è del tutto indistinguibile da una comune formica nera da giardino. Abbastanza leggero da poter essere soffiato via, così piccolo da vedersi con difficoltà ad occhio nudo, abita in colonie insieme ad altre formiche, rilascia fermormoni, persino ad un’analisi del DNA risulta una comune formica da giardino del genere Lasius.

Ma quando nessuno lo osserva, o lo tocca, o lo ascolta, insomma quando non c’è alcun testimone della cosa, l’eleformica si trasforma in un elefante adulto. Quando è in questa forma è indistinguibile da un elefante, pesa vari quintali, abbatte alberi, divora la vegetazione, passa il proprio tempo con altri elefanti o con altre eleformiche. Ma non appena un qualsiasi osservatore compare, immediatamente si ritrasforma in una formica.

Se si limitasse a questo, sarebbe un normale mutaforma. In realtà l’eleformica ha un potere molto più interessante, ovvero quello di alterare il mondo fisico. Nel momento in cui si ritrasforma da elefante a formica, infatti, tutte le alterazioni ambientali che ha causato quando era un elefante svaniscono senza lasciare nessuna traccia. Questo rende vano qualsiasi tentativo degli scienziati di riuscire a ottenere prove definitive dell’avvenuta trasformazione. Se ad esempio l’eleformica viene messo dentro una scatola di vetro, appena esso non è visto da nessuno si trasforma in elefante, distruggendo così la scatola. Tuttavia non appena la bestia si accorgerà, grazie alle sue capacità sovrumane, che un osservatore si sta avvicinando, ritornerà una formica e ritornerà dentro la scatola di vetro, nuovamente integra. Vano anche qualsiasi tentativo di scattare foto della sua forma elefante o di riprendere video in automatico; non appena infatti si visiona la videoripresa, essa si trasforma in modo tale che le immagini dell’elefante, che prima vi erano rimaste impresse, si trasformano in immagini della formica [1].

Ciò nonostante, è assolutamente certo, perché così dice il Libbro, che l’eleformica ogni volta che non ci sono osservatori a poterlo testimoniare, mostri la propria forma-elefante.

Interessante animale, vero? Riguardo alle sue peculiari proprietà, i pensatori si esprimono generalmente in uno dei modi seguenti:

Alcuni di essi ottusamente sostengono che esso non esista, o per meglio dire che nessuna formica abbia la capacità di trasformarsi in elefante quando non osservata, ma non sanno dare una ragione di questa loro stoica fede. In realtà non c’è nessuna contraddizione logica all’idea di una bestia dotata di queste singolari capacità. Certo, essa contravviene alle leggi scientifiche, ma le leggi scientifiche sono soltanto frutto di induzione finita da dati empirici, e come finora abbiamo dovuto rivedere varie volte le leggi della fisica, potremmo rivederle nuovamente in modo da giustificare grazie ad una nuova teoria anche l’esistenza dell’eleformica.

Chi ritiene che l’eleformica non esista di fatto non ha alcun dato per supportare la sua convinzione, che dunque si configura come semplice fede. Di solito si limitano a operare delle reductio ad absurdum ridicole, affermando cose tipo “allora potrebbero esistere anche le cavallibellule, o i mantidiali!”

È chiaro che si tratta semplicemente di ridurre al ridicolo una questione molto seria. Essi non hanno prove logiche a supporto della loro fede, e allo stesso modo non ne hanno neanche riguardo all’inesistenza di cavallibellule e mantidiali, che potrebbero dunque essere assolutamente reale. Messi di fronte a questi problemi, essi cominciano a vantarsi di essere assolutamente pragmatici; essi sono fieri di non perdersi in questi sciocchi sofismi, in queste elucubrazioni filosofiche per fancazzisti. Sono pratici, immediati, intuitivi, uomini della strada.

Altri, che definirei “agnostici” riguardo all’eleformica, sono disposti ad ammettere la possibilità che l’eleformica esista. Si spingono addirittura a sostenere che le probabilità che l’eleformica esista o non esista siano esattamente 50/50. Tuttavia per loro non fa alcuna differenza all’atto pratico. Essi insistono stoicamente sul fatto che in teoria potrebbe benissimo esistere, e tuttavia non lo sapremo mai poiché per le sue particolari proprietà l’eleformica non lascia mai alcun segno della propria esistenza; ma essi sono troppo intellettualmente onesti e troppo puri di ragionamento per chiudersi alla possibilità che effettivamente tutte le formiche che incontrano per strada potrebbero in realtà essere eleformiche in incognito, così si mantengono possibilisti: perché negare che possa esistere? “in teoria può esistere,” dicono, “in pratica ci comportiamo come se non esistesse”.

In pratica, non fa alcuna differenza se siamo di fronte a formiche o ad eleformiche, ma in teoria sì, sono molto diversi!

Infine ci sono i credenti dell’eleformica: essi sono convinti non solo che l’eleformica esista, ma anche che la forma vera, più autentica e più pura dell’eleformica sia quella dell’elefante. Per l’eleformica la forma della formica è solo un travestimento inautentico, una maschera di vacua apparenza. La verità suprema è la forma ad elefante, quella che nessuno può mai vedere o sentire o percepire o subire o affrontare o incontrare o intralciare o mangiare o amare o odiare o curarsi di in alcuna maniera. Quella, quella è la forma autentica dell’eleformica.

Bene, credo di aver dato abbastanza materiale per riflettere e anche per commentare, volendo.

Ma voglio essere esplicito:

Il primo gruppo, quello che non crede assolutamente all’eleformica ma non è minimamente in grado di fornire una ragione logica del perché, sono i materialisti. Probabilmente l’eleformica, il mantidiale e la cavallibellula non li ingannano, ma non è affatto impossibile prenderli in giro, ad esempio con gli alieno, col complotto del signoraggio, perché in realtà non hanno strutture razionali con fondamenta solide.

Il secondo gruppo, quello degli “agnostici”, sono i kantiani. Vorrebbero poter dire liberamente che l’eleformica è una grande stronzata, sentono dentro di sé che il concetto dell’elefante che si nasconde dietro la formica è una paradosso assurdo; ma mancano di quella radicalità sufficiente a decidersi e dire una buona volta che le formiche non diventano elefanti quando nessuno le guarda, perché solo la forma che si dà alla coscienza è forma vera.

Il terzo gruppo è quello dei platonici.  Sono così ossessionati da quella meravigliosa, maestosa, perfetta idea romantica dell’elefante, da dimenticare completamente che in realtà è una formica e non c’è nient’altro dietro.

Ossequi


[1] Anche se invero c’è chi è convinto che l’eleformica consideri i nastri fotografici o le telecamere come osservatori, e dunque non si trasformi affatto quando sa di essere ripreso.



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