Saturno è il sesto pianeta in ordine di distanza dal Sole e il secondo più grande del Sistema Solare. È uno dei quattro giganti gassosi del sistema, insieme a Giove, Urano e Nettuno.
La caratteristica più evidente del pianeta è lo spettacolare sistema di anelli planetari, il più grande ed esteso del Sistema Solare. Riparleremo degli anelli subito dopo la consueta serie di dati fisici sul pianeta:
- Diametro equatoriale 120.536 chilometri;
- Distanza media dal Sole 1.426.725.412 chilometri;
- Distanza media dalla Terra (quando i pianeti sono allineati) 1.277.127.525 chilometri;
- Periodo orbitale 10.756 giorni, ovvero poco più di 29 anni terrestri;
- Il periodo di rotazione intorno al suo asse è di 10 ore, 47 minuti e 6 secondi.
Saturno è l’ultimo pianeta visibile a occhio nudo ed è quindi osservato fin dall’antichità. Il primo a osservarne la strana forma fu Galileo Galilei nel 1610 che, a causa della scarsa capacità del telescopio da lui inventato, non riuscì a identificare esattamente gli anelli. In base alle sue osservazioni ipotizzò questa forma:
Ci sono sette fasce principali separate da spazi quasi vuoti, la prima inizia a una quota di circa 6600 chilometri, l’ultima termina a circa 120.000 chilometri. Lo spessore invece è limitato: una decina di metri in media.
L’origine degli anelli è ancora incerta, esistono due teorie:
- Gli anelli sono ciò che rimane di un grande satellite distrutto dalla collisione un un altro satellite o con una cometa;
- Sono ciò che rimane del materiale da cui si è formato Saturno che non è riuscito ad aggregarsi in un unico corpo come la gran parte degli altri satelliti saturniani.
Nessuna delle due teorie però sembra adeguata perché gli anelli così formati dovrebbero essere instabili e sarebbero condannati a precipitare sul pianeta nel giro di pochi milioni di anni;invece gli anelli saturniani sembrano avere miliardi di anni, quindi devono essere stabili. Gli studi sono ancora in corso.
Un’altra caratterista peculiare è la strana formazione esagonale che le sonde hanno individuato intorno al polo nord del pianeta:
L’interno del pianeta è molto simile a quello di Giove, ecco un’immagine in scala nella quale le strutture interne dei due pianeti vengono messe a confronto:
Saturno è stato raggiunto per la prima volta nel settembre del 1979 dalla NASA Pioneer 11, le immagini più famose però si devono alla NASA Voyager 2, che lo visitò nel 1980; a questa missione si devono tutti i dati conosciuti sul pianeta, sui suoi anelli e satelliti, fino all’arrivo della NASA/ESA/ASI Cassini-Huygens il 1 luglio 2004. La missione Cassini è ancora in corso e sta fornendo un mare di dati utili alla comprensione di questo singolare pianeta.
SATELLITI: Titano
La caratteristica più peculiare non sono le dimensioni, ma il fatto che sia l’unico satellite del Sistema Solare dotato di una densa atmosfera, che ha impedito lo studio della superficie dalla Terra coi telescopi e ha ostacolato le indagini della Voyager 2.
L’atmosfera è composta in gran parte da metano e le condizioni ambientali della superficie (temperatura e pressione) sono vicine al punto triplo di tale idrocarburo, ovvero la temperatura permette l’esistenza del metano sia allo stato solido sia liquido che gassoso (come l’acqua sulla Terra). L’esplorazione della sonda Cassini (il cui lander Huygens è atterrato sulla superfice del satellite il 14 gennaio 2005) ha individuato una superficie priva di grandi rilievi, con depressioni spesso riempite da metano liquido. Nel 2007 è stata resa pubblica la scoperta del mare Kraken, un bacino di idrocarburi liquidi di centinaia di chilometri quadrati di area.
Le esplorazioni di Titano e di Saturno sono ancora in corso.
Questo articolo arriva con molto ritardo rispetto a quello su Giove: scusate, ma siamo parecchio occupati dall’editing delle antologie (a propostio, su ST Books ne uscirà una a breve).
La prossima volta ci occuperemo del pianeta successivo: Urano, un altro mondo pieno di sorprese.