E poi, prosegue Rendina, “sapete che fine hanno fatto negli ultimi vent’anni i mille e mille (il numero è probabilmente sottovalutato) progetti, leggi, audizioni parlamentari, indagini conoscitive, libri bianchi, strategie nazionali, studi strategici (alcuni mica male)? L’oblio, il dimenticatoio. Si sospetta il macero”.
Insomma non resta che augurare buon lavoro ai tanti volenterosi colleghi che, armati di santa pazienza, dovranno seguire “gli imperdibili eventi”. Secondo Rendina, solo oggi, giovedì 13 dicembre, nella capitale se ne contano ben sei. Secondo la vecchia scuola delle pubbliche relazioni, la prima regola per la buona riuscita di un evento era: “controllare che non ve ne fossero di analoghi”. Un evento si contraddistingue (ed ha successo) in quanto unico e originale; diversamente è destinato al fallimento (almeno sul fronte della comunicazione), oltre che “al dispendio di energia”. Evidentemente però la regola del “non sovrapporsi” non è più valida in un mondo che ha un disperato bisogno di apparire e di dare una platea a dei relatori che, scrive ancora Rendina, “variamente si assortiscono tra loro con il passar delle ore. Per dire quel che dicevano ieri, l’altroieri, domani, dopodomani. Cose interessanti, magari“.