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L'ennesima notizia - panzana del giornale di feltri

Creato il 18 novembre 2010 da Madyur
L'ENNESIMA NOTIZIA - PANZANA DEL GIORNALE DI FELTRI
La nuova panzana del Giornale.
Non capisco tutta questa polemica. Saviano ha detto che nei documenti antimafia, presentati anche in Parlamento, la 'ndrangheta cerca in Lombardia c, come avvenuto in Calabria, i poteri forti. E dove sono i poteri forti?
In Lombardia sono la Lega e il Pdl. Ben sapendo che molti esponenti del Partito di Berlusconi è colluso con le mafie (Dell'Utri, Cosentino, Scopellitti, etc) , ora cercano di entrare nel partito di Bossi. Saviano non fa nomi , ma solo un partito. Saviano non dice Maroni , ma solo un partito. Saviano dice una cosa giusta : mi allarmerei nel mio partito se una cosa del genere , e lo è, avviene da indagini dell'Antimafia.
Quindi caro Feltri e Caro Sallusti di cosa parlate,o avete deciso di parlare con quelle persone che non conoscono la realtà o che non hanno visto il programma.
L'idea e il contenuto non erano quelli che descrivete nel vostro giornale. Ma naturalmente esiste una libertà di stampa, in cui voi potete inventare le notizie.
Infatti la Dia "fotografa nella relazione inviata al Parlamento e relativa ai primi sei mesi del 2010, è una realtà che non lascia dubbi: le cosche hanno messo radici nelle aree più produttive del paese grazie alla «consolidata presenza» di alcuni degli esponenti delle famiglie storiche di 'Ndrangheta. Lo hanno fatto in Piemonte e in Liguria, in Veneto ed in Emilia Romagna ma soprattutto in Lombardia. Ed è così che, nel corso degli anni, si è andata affermando una vera e propria «mafia imprenditrice calabrese» che ha già messo gli occhi e forse anche le mani sulle opere dell'Expo 2015. Per questo, dice la Dia, serve un «razionale programma di prevenzione» che blocchi le infiltrazioni e che coinvolga non solo forze di polizia e magistrati ma tutta la società civile.
I metodi per infiltrarsi nel tessuto sociale lombardo dalle cosche, sono gli stessi utilizzati in Calabria: la costante ricerca del consenso e l'assoggettamento, attraverso le minacce e le estorsioni. Così facendo gli imprenditori mafiosi «interagiscono con gli ambienti imprenditoriali» sani; da un lato trascinando le cosche «nelle attività produttive» e dall'altro «collegandole con ignari settori della pubblica amministrazione, che possono favorirne i disegni economici». Come? Attraverso «propri e sfuggenti cartelli di imprese - dice la Dia - che si infiltrano nel sistema degli appalti pubblici, nel combinato settore del movimento terra e in alcuni segmenti dell'edilizia privata, come il multiforme comparto delle cosiddette "opere di urbanizzazione"». Ma le imprese controllate dai boss «offrono anche vantaggi concreti agli imprenditori e alle amministrazioni pubbliche, utilizzando il ricorso al massimo ribasso nelle gare d'appalto e garantendo la realizzazione dei lavori in tempi rapidi, fattore di importanza decisiva» nei contratti.

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