Winelovers in visita, nel 2011, a Villa Petriolo
Il sito WineNews dedica un ampio ed interessante articolo al profilo dell'enoturista moderno: "E’ italiano, soprattutto maschio, di età tra i 30 e i 50 anni (7 su 10 sono under 50) e internauta. Pianifica le proprie vacanze autonomamente sul web, viaggia in coppia o in un gruppo di amici e cerca un’offerta integrata che al vino abbini cultura, sport, natura e benessere. Visita le cantine tutto l’anno, non solo nel periodo estivo, dove spende fino a 100 euro. Ecco l’identikit enoturista moderno, fotografato nell’indagine Cst - Movimento Turismo Vino “Il volto dell’enoturista oggi”, condotta sulle cantine del Movimento Turismo del Vino".
L'enoturista di oggi è sempre più indipendente nelle sue scelte, si legge: "(il 66,3% dei produttori, 2 clienti su 3 scelgono il proprio itinerario e la propria visita in cantina su internet, senza affidarsi all’intermediazione di tour operator), eccezion fatta il Sud e le isole, dove c’è un’incidenza maggiore di viaggi organizzati. Questo spinge le cantine ad impegnarsi sempre di più nella comunicazione delle loro attività: se a fare da traino nella scelta dei visitatori è soprattutto il sito web dell’azienda, molto più efficace dei tradizionali strumenti di promozione e in grado di attrarre e intercettare crescenti fasce di pubblico, e anche molto utile per rimanere in contatto con il cliente dopo la sua visita.
Nel dettaglio, il 61,3% dei visitatori è uomo, e soprattutto italiano (il 62% delle presenze, per lo più in coppia o in gruppi di amici) sul 38% degli stranieri. Che, però, sono più “generosi”: con una spesa media di 50 euro in cantina (che può arrivare fino ai 100 euro a visita), il turista straniero è nel 65% dei casi molto più propenso a spendere per portare a casa i prodotti del territorio che ha visitato. A questa cifra vanno poi aggiunti i costi per il pernottamento e le altre attività, per arrivare ad una spesa media procapite giornaliera di 193 euro, come confermato dal Censis. Dato che supera notevolmente la spesa media nazionale (90 euro).
Una delle tendenze più interessanti, però, è quella della destagionalizzazione dei flussi dell’enoturismo, con poche differenze soprattutto tra primavera ed estate. Anche se il mese preferito dagli enoturisti è Maggio (per il 38% degli intervistati), seguito da Agosto (15%), Settembre (13,5%), Luglio (11,1%) e Giugno (7,9%). A cambiare con le stagioni, semmai, è la tipologia dell’enoturista: in primavera e inverno sono soprattutto turisti che vivono vicino alle destinazioni scelti, in autunno predomina il “mordi e fuggi” con visite di una giornata, mentre l’estate è la stagione dei turisti che pernottano vicino alle cantine (e rappresentano tra il 50% e il 75% delle presenze estive per il 47% dei produttori). Ma la visita in cantina non è solo una meta da week end (45%): le visite sono spalmate anche nei giorni feriali (55%).
E sempre di più l’enoturismo si conferma vincente quando si abbina ad un turismo di territorio più generale, rivolto a chi cerca un’offerta integrata fatta anche di cultura, eventi, sport, e storia dei territori.
“Questo tipo di offerta costituisce un asset strategico - ha detto la presidente del Movimento Turismo Vino, Chiara Lungarotti - sul quale è indispensabile puntare per sfruttare appieno le potenzialità di crescita dell’enoturismo, che ad oggi sono solo al 20%. Occorre perciò che tutti gli attori, pubblici e non, accelerino il passo per valorizzare in maniera globale i territori italiani, abbinando patrimonio culturale, eventi di promozione, qualità della produzione enologica e turismo ambientale”.
In testa alle eno-esperienze predilette dai turisti di Bacco rimane la degustazione, che per il 90% dei produttori è l’attività cult per la stragrande maggioranza dei visitatori, alla quale si abbina spesso la visita guidata all’azienda e in cantina (81%). Ma anche la visita tra i vigneti e l’assaggio di prodotti tipici del territorio rappresentano un richiamo molto efficace per oltre il 50% del campione; meno successo per le cene a tema, (cui aderiscono pochissimi visitatori secondo il 43,7% degli intervistati) e altre attività come corsi e incontri con esperti.
Tra gli eventi top del turismo del vino, secondo gli operatori, il maggior riscontro di pubblico (e di ricadute positive sulle aziende) arriva da Cantine Aperte, che per l’86,9% degli intervistati è in grado di attrarre una percentuale “alta” e “molto alta” di visitatori. A seguire Calici di Stelle (29,7%) e San Martino in Cantina (17,15%)".
La giornalista Emma Lucherini arricchisce l'analisi col sondaggio WineNews-Vinitaly: "Destinazione Toscana per il 27% dei wine lovers, Piemonte per il 26% e Veneto per il 12%, le regioni più famose dell’Italia del vino: ecco dove sono andati gli amanti del buon bere nel 2011. Ma il 2012 riserverà sorprese: accanto alle mete più classiche, i wine lovers sognano di andare in Sicilia e Puglia, alla scoperta di quei territori del vino, protagonisti di una vera e propria ascesa negli ultimi anni, grazie anche ad un passaparola sempre più diffuso, soprattutto sul web, tra i culturi di Bacco e non solo, perché la passione per l’enogastronomia non è l’unica motivazione di viaggio, ma si intreccia con quella per l’arte, l’ambiente, lo sport ed il wellness. Lo dice un sondaggio di www.winenews.it, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere, e Vinitaly (www.vinitaly.com), appuntamento enologico di livello internazionale, a cui hanno risposto 1.115 “enonauti”, ovvero appassionati già fidelizzati al mondo del vino e del web, il 78% dei quali nel 2011 ha fatto un viaggio in un territorio del vino in Italia, per assaggiare vini e sapori locali (56%), e che l’89% vorrebbe replicare anche nel 2012, per fare shopping di bottiglie (97%) e visitare cantine (85%), con in tasca un budget di oltre 300 euro a persona “all inclusive” (47%). L’accoglienza in cantina? Ancora non va: bocciata dal 58% degli “enonauti”".