Ormai era diventato uno di famiglia. Praticamente si godeva casa più di quanto non facessimo noi, visto che siamo sempre al lavoro o in giro.
Voi avete iniziato a togliere le decorazioni?
Vi sono rimasti panettoni, pandori e dolciumi? A noi si, come immagino anche a voi
Vi do un suggerimento carino.
Il 3 Febbraio è San Biagio, protettore dalla gola. E’ usanza nella nostra famiglia fare quindi un fioretto e tenere tutte le leccornie avanzate a Natale, per quel giorno. Piccolo inciso, questa tradizione nasce in un giorno in cui mia madre sentì questa notizia alla televisione e decise di adottarla per smaltire i dolciumi avanzati del Natale.
Lasciamo perdere il fatto che si ricordò male la data, e noi per anni abbiamo festeggiato San Biagio il 3 Marzo, esattamente un mese dopo. Spero il Santo non ce ne voglia!
Su internet mi sono documentata ed ho trovato qualcosa al riguardo della storia del Santo, e del miracolo della gola
Biagio nacque a Sebaste, in Armenia, sul finire del III secolo dopo Cristo. Studiò medicina e intraprese la professione di medico, e medico sarebbe morto, se la popolazione della sua città non lo avesse voluto come vescovo, nonostante non fosse né consacrato né ordinato. Un giorno una madre disperata corse al suo cospetto. Suo figlio aveva mangiato del pesce, una lisca gli si era conficcata in gola e ora stava soffocando. Biagio non perse tempo e corse al capezzale del giovane. L'istinto di medico ebbe presto il sopravvento e Biagio, invece di perdersi in inutili benedizioni e unzioni, prese un pezzo di pane e lo fece inghiottire al ragazzo. La mollica portò con sé la lisca e il figlio della disperata signora riprese a respirare normalmente. Con un metodo che aveva ben poco di miracoloso, Biagio aveva salvato una vita, come probabilmente aveva fatto spesso in passato e come, altrettanto probabilmente, avrebbe continuato a fare in futuro. Ma, vuoi perché come vescovo Biagio era già in odore di santità, vuoi perché, per sottintendere ai doveri dell'abito che indossava, prima di far ingoiare la mollica al ragazzo l'aveva benedetta facendogli il segno della croce, la fortunata madre cominciò a gridare al miracolo.
Questa è quindi la storia di San Biagio e del suo miracolo della gola. In realtà la storia che lo lega al sacrificio del panettone natalizio è più complessa ed anche più divertente… per chi volesse approfondire vi consiglio di leggere “qui”
E ora ditemi voi….. vi pare che una che ha sposato “ un reduce da un carcinoma alla tiroide” non rinunci a due panettoncini durante il mese di gennaio?!?!?
Del resto la dieta non può che giovarne dopo tanti bagordi natalizi!
Prima di salutarvi vi dico che ho iniziato "maratona del libro" .ed ecco il mio primo libro del 2012. A presto con il mio parere