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L’era del Reality Crime. Il crimine si denuncia a “Chi l’ha visto”.

Creato il 15 novembre 2012 da Laperonza

 

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È orribile la storia di Castel Volturno, un giallo con tinte molto nere che ricorda i migliori film di Dario Argento. Due donne sparite dal 2004 di cui i relativi mariti non hanno mai denunciato la scomparsa i cui corpi vengono ritrovati murati nella villetta di famiglia: Profondo Rosso. È una storia orribile e fa davvero rabbrividire, ma la cosa più orribile è il fatto che il fratello della donna più anziana non abbia mai smesso di cercare sorella e nipote, ricorrendo prima ai Carabinieri e poi alla Polizia senza nulla ottenere. Poi la svolta: l’uomo si rivolge alla trasmissione “Chi l’ha visto” e il giallo si risolve con questo terribile epilogo.

Questa è l’Italia della televisione. Se vuoi denunciare un disservizio, un episodio di corruzione, di malasanità, di malgoverno, devi rivolgerti a Striscia la Notizia, alle Iene, a Report. Lo sappiamo bene anche nel nostro paesino: se una situazione, per quanto grave, non va sui giornali (un po’ anche sull’Ape, modestia a parte) non interessa a nessuno. Ora però si tocca una punta ancora più estrema: per denunciare un presunto delitto ci si deve rivolgere a Chi l’ha visto.

Ecco l’Italia di oggi: un enorme reality show. Accantonati il Grande Fratello e L’Isola dei Famosi, appena iniziata l’era dei reality culinari e musicali, andiamo allo step successivo: il reality crime. Non sarà che forse stiamo invece perdendo il senso della “reality”?

Luca Craia


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