L’era Obama continua

Creato il 07 novembre 2012 da Ilnazionale @ilNazionale

7 NOVEMBRE – Alla fine ce l’ha fatta. Barack Obama è stato rieletto per il secondo mandato da “uomo più potente del mondo” alla Casa Bianca. Il candidato repubblicano Mitt Romney, da parte sua, ha ammesso la sconfitta ma al telefono ha aggiunto: “Prego affinché il presidente abbia successo nella guida del Paese. Questo è un tempo di grandi sfide per la nostra nazione”. Un segno di profondo rispetto e maturità politica che più volte i politici statunitensi hanno dimostrato in questi casi, anche dopo campagne elettorali all’ultimo sangue. In effetti anche quest’ultima è stata molto agguerrita, con Romney che ha accusato a più riprese Obama di non rispettare le promesse elettorali e quest’ultimo posto sul grande banco di prova della rielezione. Fino all’ultimo; si è ipotizzato un testa a testa con un possibile riconteggio dei voti in alcuni Stati. Alla fine, però, ha prevalso lo spirito della continuità, complice forse lo slogan Four more years, che si è rivelato un successo, proprio come Yes we can nel 2008. Nel complesso, ha convinto anche i 13 grandi elettori della Virginia ed i 9 del Colorado, aggiudicandosene in tutto 303, contro i 203 di Romney. Decisivo, è stato poi il voto dell’Ohio. Avendo Obama vinto, con larga maggioranza, in questo Stato, l’agognata soglia dei 270 grandi elettori è stata facilmente superata aggiungendo il voto della West Coast. Dalla sua pagina Twitter; il neo-rieletto Presidente degli Stati Uniti d’America ringrazia gli elettori che hanno reso possibile questo nuovo successo e afferma: “Finirò ciò che ho iniziato. Il meglio deve ancora venire”.

Eppure, del “meglio” di Obama molti americani sembravano essersi stancati. Le sfide sono ancora tante e imponenti, ma non mancano certo alcune lacune oscure nell’amministrazione americana degli ultimi 4 anni. “Mi impegnerò con i leader di entrambi gli schieramenti per affrontare quelle sfide che potremo risolvere solo insieme” assicura. La prima, naturalmente, è l’uscita dalla disastrosa crisi economica e finanziaria che i repubblicani addebitano ai democratici. Proprio nel 2008 la bancarotta delle società finanziarie, a partire dalla Lehman brothers, ha provocato un effetto domino che travolse la finanza ripercuotendosi anche sull’economia reale. Di fronte a tutto ciò molti statunitensi, soprattutto negli stati del Sud, hanno giudicato insufficienti le misure adottate dai democratici, complice forse anche la “distrazione” rappresentata dalla dispendiosa guerra che il governo porta avanti sul fronte afghano da 11 anni. Spaventa molto, inoltre, la costante crescita del debito pubblico e della disoccupazione. Sebbene in molti non ci credano, Obama assicura che “L’economia si sta riprendendo”, seppur timidamente. Restano insolute anche alcune questioni sociali, come l’autorizzazione alle nozze omosessuali. Con il referendum svoltosi in questi stessi giorni, esse vengono legalizzate nel Maine. Nello stato di Washington e nel Colorado, invece, si potrà fare uso di marijuana.

Per ora, mentre Obama promette di tornare alla Casa Bianca “più determinato e combattivo che mai”, i suoi sostenitori festeggiano, soprattutto al MacCormick Center di Chigago, storico quartier generale democratico, ma anche a New York e a Washington. Ciò che questa rielezione effettivamente porterà, solo la Storia può dirlo.  

 Silvia Dal Maso


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