L'eremo di sant'alberto di butrio

Da Ritarossa

Ci sono luoghi, nella terra dove vivo ora, che amo in modo speciale, come l'Eremo di Sant'Alberto.
Qualche volta mi sono recata lì durante le tempeste della vita e il solo fatto di essere lì, ha cambiato le cose.

Bosco a Sant'Alberto - Acquarello di RitaVaselli 50x70


Sant'Alberto era un eremita che viveva in quel luogo che è ora chiamato con il suo nome, nel  tanti secoli fa (cominciò il suo eremitaggio nel 1030).
Attraverso il santo avvenne un miracolo: Il figlio sordo e  muto del signore del luogo riprese a parlare e fu costruita una prima chiesa dedicata alla Madonna vicino alla grotta dove il Santo viveva.
I lavori erano fatti fisicamente dal Santo, insieme ad altri  monaci, uniti intorno a Sant'Alberto come capo spirituale, secondo la regola di preghiera e lavoro manuale dei Benedettini.
Intorno alla prima chiesa, crebbe la comunità dei monaci insieme all'abbazia.

Come si presenta oggi l'Abbazia


Il luogo ha una storia che percorre i secoli con alterne vicende, anche di decadenza (dal 1500 al 1900) fino alla attuale rinascita, dovuta a San Luigi Orione........L'abbazia è sempre visitabile, durante il giorno, perchè i monaci hanno un orario di lavoro molto lungo.
I lavori di restauro dell'Eremo sono stati completati nel 1973, dopo 900 anni dalla morte di Sant'Alberto: il rinnovamento spirituale della Comunità degli Eremiti aveva dato nuova vita a questa realtà con radici tanto antiche nel nostro territorio.

I colori d'autunno nel Bosco intorno all'Abbazia che hanno ispirato il mio acquarello

I monaci eremiti della comunità curano  il bosco intorno all'abbazia, hanno arnie con cui producono miele, sopratutto di castagno .Ospitano con una ospitalità gentile ma  austera i pellegrini che si vogliono fermare presso di loro.
Ci sono castagni secolari, dalla grandezza impressionante, a metà della collina dove è costruita l'abbazia.

Giganti della natura: i castagni secolari dell'Eremo sono considerati come monumenti naturali 

Sant'Alberto viveva in una grotta che il franare della terra ha cancellato, al  posto della grotta  in una piccolissima cappella , recentemente è stata posta  una bella statua in creta del Santo.

La Cappella di Sant'Alberto


La prima volta che sono entrata nella cappella senza sapere di questa nuova presenza si è accesa una luce automatica e mi è apparsa la statua di Sant'Alberto in preghiera, lasciandomi veramente impressionata!
Unico arredo,due piccole panche per sedersi e leggere la preghiera del Santo, scritta abbastanza grande da non dover usare gli occhiali per leggere, che invita al riposo ed al distacco dalle preoccupazioni.
Quante volte verso il tramonto ho avuto il desiderio di venire qui, un luogo silenzioso, in un paesaggio così simile a quello della Toscana dove sono nata.
C'è un silenzio intenso e concentrato, che calma tutte le ansie.
In primavera vengo qui per guardare le prime viole.

Le prime viole crescono, qualche volta, tra le pigne


In autunno torno per vedere il cambio dei colori...non c'è una stagione che qui appaia fuori dal ritmo naturale della vita.
I frati, per l'Avvento, preparano un Presepio di incredibile semplicità e bellezza, antiche statue sono disposte sopra le foglie brune e secche  dei castagni e su  piccoli rami che mostrano  licheni dai colori e dalle forme particolari, qualcuno colore dell'oro, altri colore dell'argento.

In una di queste passeggiate ho scattato la foto che ha dato vita al mio acquarello, intitolato "Bosco a Sant'Alberto".
E' nato dopo diverse prove, senza disegno e praticamente tutto in un pomeriggio di  concentrazione.
Questi luoghi distano venti minuti di automobile  da casa mia, andando piano rispettando   i limiti di velocità...
e i limiti di velocità  sono numerosi  perchè la strada statale   attraversa l'abitato di  molti borghi  della Valle ,  dove si coltivano vigne e  frutteti, in particolare di  mele.
Non di rado, a metà strada tra noi e l'Eremo, ci fermiamo nella frazione di un paesino(chiamato Moglie) , per comprare le mele direttamente dal produttore.

Valle Nizza, vista dal giardino della ... casa delle mele.


Le vende una signora che scende dalla sua casa, al primo piano, nel magazzino delle mele, al piano terra, quando vede fermare le auto dei compratori, e mi stupisce sempre per la raffinatezza dell'acconciatura del trucco e del vestiario! Anche in mezzo alla campagna..... "la classe non è...acqua", come  dice un proverbio italiano.
Le mele profumano l'abitacolo della macchina e tornando a casa le assaggiamo, a morsi, sentendoci un po' Adamo ed Eva !
E d'altra parte abbiamo appena lasciato un piccolo Eden alle nostre spalle!

Danilo, da quarant'anni sbuccia le mele per me !



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