Torniamo però all’attraversamento della strada. Posti i problemi di cui sopra, ne esiste uno ancora più grave e assurdo: non ci sono le strisce pedonali. Vi invito a fare un giro per le nostre strade e a segnarvi gli attraversamenti che incontrate. Ve ne sono pochi già di partenza e quei pochi vedono le strisce sull’asfalto quasi completamente cancellate e i cartelli verticali spesso girati se non nascosti dalle fronde di un albero o da altri impedimenti.
In particolare, poi, torno a segnalare la regina delle situazioni assurde in tema di attraversamento: la strettoia di Porta Romana. E’ stato realizzato recentemente un percorso pedonale per evitare che il pedone debba percorrere la strettoia. Si è costruita una passerella esterna alla strettoia che passa dietro l’edificio “Filomeni” e permette al pedone di passare da via Cavallotti a vie Elpidiense Nord e viceversa evitando il pericolo della strettoia. Cosa molto buona. Non fosse che il pedone che giunge dal centro storico, in teoria e nel rispetto della norma, non potrebbe uscire dalle mura cittadine in quanto non esiste un attraversamento pedonale. Il pedone che dovesse andare verso via Elpidiense Nord, quindi, deve per forza percorrere la strettoia o attraversare la strada a suo rischio e pericolo. E il pericolo, in quel tratto, è tutt’altro che ipotetico, visto il traffico, la velocità che normalmente portano le auto e anche la deprecabile abitudine di passare con il rosso. Disegnare quattro strisce in terra costerebbe poco e si potrebbe fare in mezz’ora. La cosa potrebbe salvare delle vite e dare maggiore tranquillità ai cittadini. E’ una pura questione di buona volontà. La storia ci insegna che è proprio su queste questioni che si misura la qualità della politica, non certo su quanti metri cubi di calcestruzzo vengono versati.
Luca Craia