l’esodato…

Creato il 03 giugno 2012 da Gianpaolotorres

Paul Gauguin + Il Cristo sul Monte degli Ulivi+1889

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Quando ero ragazzino delle medie,la mamma mi metteva in mano la lucidatrice e secondo il tipo di pavimento,marmo o legno,dovevo non solo tirare i pavimenti a lucido,ma pure cambiare il tipo di ruote della spazzola.

Poi passava all’aspirapolvere,e dovevo stare attento agli angoli.Anche sui tappeti,la polvere è insidiosa e si infilava dappertutto.

Mi venivano risparmiati i vetri delle finestre anche se la mamma si lamentava con me che Pier Giorgio,un vicino buono e studioso lo faceva regolarmente in casa dei suoi.

Vedete erano lavori da donna ed a me non piacevano.

In epoca di raccolti di verdura,mi toccava tritare non so quanti pomodori,arrivavano cassette su cassette e dovevo pure riempire bottiglie su bottiglie di conserva,bolliva tutto.. in cucina,con dei pentoloni che facevano un sacco di vapore.

In epoca invernale c’era la pasta fatta in casa,e dovevo usare il mattarello di legno per tirarla,poi far girare la macchina per farne una striscia,la stiracchiavo sulla forma di metallo per dare forma  agli agnolotti,mettevo il ripieno,coprivo il tutto con un’altra striscia di pasta,e ne tiravo fuori il prodotto spolverandolo con la farina bianca per farlo asciugare,il tutto si metteva sotto un telo di cotone,e spostavo l’asse di legno su cui erano riposti in un’altra stanza a riposare.

Naturalmente si contavano..le dozzine.,.perchè si mangiavano come tali,non a peso.

Per fare il ripieno si faceva un bell’arrosto che io addentavo togliendolo agli agnolotti,bello profumato con le erbe.Poi lo tagliavo e lo macinavo.

Quell’arrosto era come un gioiello prezioso.

A quei tempi veniva già solo più una donna di servizio a ore,dava una mano a fare il bucato e qualche altro lavoro pesante,e poi se ne andava per i fatti suoi.

Erano già epoche in cui tutti facevano almeno due lavori.

Quando nacqui invece,avevamo ancora una giovane friulana in casa,la donna fissa, si diceva,all’ultimo piano della casa aveva la sua stanza ed il suo bagno.Si chiamava Roberta,ma ero talmente piccolo che la ricordo solo più in fotografia.

Era venuta a Vercelli perché sua sorella lavorava in fabbrica.

Poi ebbe una bella offerta di lavoro in Svizzera per fare l’operaia in una fabbrica di cioccolato a Ginevra e se ne andò,si sposò,e di tanto in tanto quando veniva a visitare sua sorella passava a salutarci.

Vedete come il mondo non si ferma,anzi,gira eccome.

Il ripieno per fare gli agnolotti in casa era carne di prima scelta e non esistevano né supermarkets né cibi surgelati. Era fatica prepararli ma il tempo valeva più di oggi.

Mangiavi genuino,non che oggi sia diverso,ma non sai cosa ci mettano nel ripieno dei ravioli.Il prezzo è divenuto l’unità di misura per tutto e molte volte più paghi e più te lo prendi in quel posto,infatti la ditta potrebbe avere speso molto più in pubblicità che non nel prodotto.

Ma nessuno né lo pensa né vuole metterselo nella zucca.

Ieri sera Giuseppe che ho trovato per strada mi ha dato da pensare.

E mi son venuti in mente gli agnolotti ed il ripieno di carne.

Lui faceva il bancario,gli hanno offerto lo scivolo,ha firmato tutto,doveva ricevere la pensione il primo di gennaio ed all’improvviso è arrivato un decreto legge che lo porta ad essere pagato il primo di ottobre con nove mesi di ritardo,mentre nel frattempo quei soldi se li tiene in sacoccia l’Erario,in conto appropriazione indebita.

Poi,mi fa,vedi,sino al 31 di dicembre dell’anno passato non ci sarebbero stati dei problemi,ma dal primo di gennaio anche se quando avevo firmato era tutto in regola,adesso non lo è più.

Mi portan via nove mesi di pensione e chi si è visto si è visto.

Il sindacato conta una sega,la banca non mi riassume,in nero oggi con i controlli che ti ritrovi nessuno vuole averti tra le balle,ed io mi son trovato la sorpresa cui nessuno è in grado di rispondermi.

Nessuno.

Ma guarda che anche nell’industria è la stessa cosa per chi ha accettato di andare fuori dai coglioni con scivoli,prepensionamenti,e quanto altro.

Da una parte non ti volevan più,e ti hanno scaricato come un pacco pagandoti e mollandoti a carico dello stato dopo averti dato un bonus,per rimpiazzarti con l’usa e getta di cui fanno parte i giovani di oggi,e lo stato, nel momento in cui gli tocca di prenderti sotto tutela,dice che non può più,che non ci sono soldi,ed io sono qui che mi mangio nel frattempo i miei risparmi.

Io continuavo a pensare al ripieno.. degli agnolotti e mi dicevo.

L’arrosto della mamma era un prodotto fatto in casa,lo vedevo lo assaggiavo e ne sentivo il buon sapore.Ne usciva un ripieno delizioso.

Un fondo bancario è un ripieno che non conosci.

Possono averci messo dentro delle meraviglie come degli avanzi.. che vogliono far fuori.

Dipende dalla reputazione della banca.

In più la consulenza è proibita e la gente si trova come col governo.

Da una parte un contratto firmato tra un datore di lavoro,l’impiegato e lo Stato viene usato come carta igienica per pulirsi il sedere,decidono che non possono rispettarlo sperando che gli anziani si aggiustino meglio dei ragazzi anche se non c’è lavoro.

Dall’altra se ti cuccano a fare due ore in nero ti mettono alla berlina.. perché rubi allo stato.

Voi come la vedete?…Io l’avevo vista così…ma ero più incendiario di quello che son oggi..:

Baroni..o chè…?

http://lusignolo.wordpress.com/2011/11/16/baroni-o-che/

La leadership della mia sezione la presi in mano al momento dell’esame,a settembre,era infatti tra le materie difficili, ed a luglio mi sbolognavo invece quelle più consone al mio ruolo,le passabili,cioè quelle che non rovinavano le vacanze estive.

Come ci presentiamo all’appello,vedo facce strane in giro,c’era persino il Preside di facoltà,mai visto prima d’ora ed il suo assistente tirapiedi,come testimone. Finito l’appello dei presenti,ci annunciava tristemente con la faccia ufficiale da gufo delle grandi occasioni, che i testi usati nella nostra sezione per affrontare l’esame non erano più validi e che ci concedeva giusto un mese per ripresentarci all’esame,studiando ovviamente su libri nuovi da acquistare,di sua composizione e scritti dal compare.

In breve sconfessava tutto il lavoro dell’anno.. fatto da un professore del suo Istituto di materia. Si era accorto solo al secondo appello,cioè a settembre,che c’era diversità tra il compito affidato e svolto dal suo tirapiedi, e quello dell’altro professore.

Vi rendete conto che i corsi di lezione iniziavano ad ottobre dell’anno precedente,ed aveva impiegato un anno intero per dare dell’ignorante a tutti gli allievi, professore compreso?

E come l’aggiustava con i nostri compagni di sezione che avevano già superato l’esame a luglio?

….Per loro non c’è problema alcuno,chi l’ha dato.. e passato,va bene così.

+++

In breve i poveri coglioni.. eravamo noi,unitamente a quelli che si sarebbero presentati poi all’appello di febbraio, per non andare fuori corso.

Ci guardammo tutti in faccia trasecolati,e nessuno osava dire.. nulla al signor Preside.

Alzai la mano,e spiegai le argomentazioni che ho or ora descritto,cioè che ci prendeva in giro menando il can per l’aia per uno stupido esame,già affrontato.. a luglio da metà dei nostri compagni di corso.

Non c’era quindi questione né di logica né di buon senso in quello che ci aveva appena proposto. Aver studiato per due mesi a preparare un esame e poi sentirsi dire, al momento dell’interrogazione, che ci eravamo sbagliati di testi, e di ricominciare tutto da capo, quando in realtà lo sbaglio era di competenza del suo Istituto.Se mai sbaglio..fosse stato.

Che traslocasse il problema all’anno a venire,ma non ora, e perché.. dovevamo andarci di mezzo…proprio noi?

Erano cavoli loro, e se la aggiustasse lui coll’insegnante tra le quattro mura,che a noi.. non ci stava bene.

A me parrebbe logico che se lo stato non ha i mezzi per pagare le pensioni dal 1° di gennaio ad ottobre,qualcuno avesse chiamato la banca di Giuseppe e o lo avesse fatto riassumere per i nove mesi che gli spettavano o se la fosse vista da solo su come risolvere un problema pendente senza abbandonare nessuno al suo destino..ma pare che il 8 di settembre..sia sempre valido..anche in tempo di pace non solo di guerra..

Non vi pare?

Esodato

Esodato è il lavoratore senza lavoro e senza pensione con età compresa tra 50 e 65 anni che si trova nella condizione di aver lasciato il posto di lavoro per ristrutturazione aziendale, per accordo sindacale o per dimissioni volontarie incentivate dal datore di lavoro. Il termine “esodato” è un neologismo coniato a seguito della riforma delle pensioni del 2011. Alcuni soggetti, in precedenza considerati vicini alla pensione, hanno visto allungarsi i tempi di ingresso al trattamento pensionistico. Il termine viene associato, in particolar modo, a quei lavoratori che hanno già perduto il posto di lavoro o sono entrati nelle liste di mobilità contando su uno “scivolo pensionistico” e che non riescono a rientrare nel mercato del lavoro.


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