L'ESORDIO BRUSCO. Colpa della Signora in giallo.

Creato il 28 gennaio 2011 da Nina
Scuola dell'infanzia, interno giorno.
Appena apro la zip del cappotto eccola già lì pronta a braccarmi: la maestra Ernesta (alias:  Jessica Fletcher, i cazzi tuoi mai eh?), spalleggiata dalla maestra Barbara. Manco entro, della serie: datemi tempo.
Non è la seconda, ma la prima a preoccuparmi (ovvio) e il tempo mi dà di nuovo ragione. Mi guarda la pancia, mi poggia una mano ed esclama:
- Incinta! -
(...)
Così percossa e attonita la terra al nunzio sta, muta. Ditemi voi cosa si può rispondere (di cortese ed elegante intendo) in questi casi. Ma giusto cose come: Cazzo dici? Ma che te fumi? C'hai le visioni? Per chi mi hai scambiata? Stai fuori? No. Doveroso silenzio. Alchè lei capisce che mi deve, come minimo, una spiegazione sensata. Questa:
- Incinta. Per la cinta. In.cin.ta.ta, come dici tu? -
- Ahaaa adesso è chiaro. Certo maestra, perchè porto la cinta oggi...In.cin.ta. Ma come ho fatto a non capirlo subito! - ma che c'ha in testa questa?
E la maestra Barby prontamente incalza:
- No Nina è che ieri la maestra A. ci ha annunciato che è incinta, ecco perchè! -
Perchè CHE? No scusate ma io continuo a non capire il nesso logico e a pensare che trattasi di un complotto mal architettato per sabotare la mia luminosa e promettente giornata. Sarà che sono le 8, sarà che sono le prime parole che sento pronunciare, sarà che mi state facendo rodere il culo di prima mattina e questo non va bene. Non si fa. Ma la maestra E ormai è lanciata, chi la ferma più:
- Si, ma è incinta del terzo. Lo sai no Nina: il primo si festeggia tanto, il secondo così così e il terzo (e sbuffa e agita la mano come a dire che è troppo) -
Eheeee, e come non ce lo so io? Sono una veterana, che non mi vedete? C'ho un'esperienza in merito all'argomento figli che non ti dico. E adesso levati dalle palle và che mi intralci la giornata e mi inibisci la gioia di vivere. Con un'agile mossa la dribblo, mi tolgo il cappotto, faccio per appenderlo e lei di tutta risposta:
-E tu?-
Ma ancora? Ma allora dillo che ce l'hai con me e stamattina davanti allo specchio per automotivarti ti sei data la missione di rovinarmi la giornata! Almeno lo so e la finiamo qui.
- Io che? -
- Lo vorresti? - ma perchè? Dico io PERCHE'? Ma che vuole sta donna da me?
- Si - lapidaria, sperando il monologo si estingua da sé. Mi sbaglio:
- Ma quanti anni hai? - dall'ultima volta che me l'hai chiesto? 33 anni e qualche mese in più. Ma mi limito a grugnire:
- 33 -
- Ehmbè...allora certo -
Ma certo cosa? Che l'obbligo di volere un figlio te lo accreditano con l'età. Signora lei ha raggiunto i 30 ecco il bonus. Ma fammi il piacere mae'. E mentre sono lì che medito un efferato omicidio mi sento tirare il maglione. Abbasso gli occhi e c'è lei, il mio angioletto: Martina. Oggi, come quella volta in cui si è trasformata nella mia parrucchiera a domicilio, è tornata per salvarmi. Con la bocca spalancata in un dolcissimo sorriso esclama entusiasta:
- Nina? Ma è vero che l'amore è B-E-L-L-I-S-S-I-M-O? -
- Si tesoro, è vero. Anzi ti dirò di più, lo sai cosa mi rispondeva sempre mia mamma quando le chiedevo perchè le canzoni parlano sempre d'amore? Che l'amore fa girare il mondo! -
La guardo andarsene soddisfatta delle informazioni ricevute e ancora più gioiosa di quando è venuta a me e mi accorgo che mi ha fatto l'effetto del campanellino che ridesta la coscienza. Don't forget it. L'amore. Si l'amore in tutte le sue forme e sfumature. Ma che mi manca a me? Niente.
Per la cronaca: La gina mi ha spostato l'esame a LUNEDI' ore 13e30 (Arrrggggh!) e io devo smetterla di googlare quella parola (isteroblabla) per leggere i racconti di quelle prima di me.
Mi faccio del male da sola.
Perciò altri 2 giorni al momento della verità, tanto per farmi passare un wikkend all'insegna della spensieratezza (vero Silvia?). Farò del mio meglio (don't call me trouble).

(to be continued)

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