L'espressionismo

Creato il 14 marzo 2014 da Artesplorando @artesplorando

Ernest Ludwig Kirchner,

L'arte che va sotto il nome di "espressionista" è forse tra le più facili da spiegare a parole. Il termine non è troppo felice, perché sappiamo di esprimerci tutti in ogni cosa che facciamo o non facciamo; ma fu scelto come etichetta utile perché lo si ricorda facilmente in quanto contrapposto a "impressionismo".Nasce attorno al 1905 in Francia con i Fauves, (le Belve) ed in Germania con il gruppo Die Brücke Der Blaue Reiter, non riguardando solo le arti figurative, ma anche letteratura, musica, teatro, scenografia ed architettura.Alla nascita dell’espressionismo contribuirono diversi artisti operanti negli ultimi decenni dell’Ottocento. In particolare possono essere considerati dei pre-espressionisti Van Gogh, Gauguin, Munch ed Ensor. In questi pittori sono già presenti molti degli elementi che costituiscono le caratteristiche più tipiche dell’espressionismo: l’accentuazione cromatica, il tratto forte ed inciso, la drammaticità dei contenuti.
Le opere di questo movimento non suscitarono pareri positivi nei confronti del pubblico. Erano come caricature  serie, rappresentavano la nuda verità poiché le nostre sensazioni delle cose colorano il modo di vederle e ancor più le forme che ricordiamo. Chiunque di noi può aver sentito come uno stesso luogo ci appaia diverso a seconda del nostro stato d'animo.

Matisse

Ma ciò che disorientò il pubblico nell'arte espressionista non fu tanto la deformazione della natura, quanto la violenza fatta alla bellezza. Non era previsto che un artista imbruttisse invece di idealizzare. L'Espressionismo, rifiuta il concetto di una pittura tesa al piacere del senso della vista, spostando la visione dall’occhio all’interiorità più profonda dell’animo umano. Gli artisti espressionisti sentivano profondamente la sofferenza umana, la miseria, la violenza, la passione, così tanto da ritenere poco onesto insistere sull'armonia e la bellezza nell'arte. Volevano affrontare i crudi fatti dell'esistenza esprimendo la loro compassione per i diseredati e i brutti, evitando tutto ciò che sapesse di grazia e di rifinitura, scandalizzando i borghesi e scuotendone la compiaciuta soddisfazione, reale o immaginaria che fosse.
Purtroppo questo movimento riuscì a provocare la collera e la sete di vendetta di uomini meschini. Quando salirono al potere i nazionalsocialisti nel 1933, tutta l'arte moderna fu bandita dalla Germania e i maggiori esponenti del movimento furono esiliati o fu loro vietato di lavorare.
Tra questi pittori che scandalizzarono pubblico e potenti: Matisse, Vlaminck, Derain, Marquet, Ernest Ludwig Kirchner, Emil Nolde, Wassilj Kandinskij, Franz Marc, Oscar Kokoshka, Kathe Kollwitz, Ernst Barlach, Alexej Jawlensky, Egon Schiele, ecc... Certo molti di loro svilupparono percorsi diversi, ma tutti si trovarono a toccare l'espressionismo. La dottrina dell'espressionismo in sé stessa incoraggiava indubbiamente l'esperimento se ci si doveva mettere alla prova. E il passaggio successivo porterà a chiedersi se l'arte non si sarebbe elevata abbandonando ogni riferimento al mondo oggettivo e basandosi solo su effetti di colori e forme.
Ma questa è un'altra storia...