Martedì 29 Gennaio 2013 14:22 Scritto da Martine Quentric-Sèguy
I consiglieri interpretavano positivamente le sue incertezze e se ne rallegravano poiché il suo umile atteggiamento presagiva il fatto che sarebbe diventato un buon sovrano: aperto al dialogo, disposto a correggere i suoi errori e ad ascoltare i pareri degli altri.
Di lì a poco il re, desideroso di istruirsi, convocò tutti i sapienti del regno. Trattenne presso di sé alcuni di loro in qualità di consiglieri e inviò gli altri alla ricerca di tutto lo scibile conosciuto, per trarne conoscenza e saggezza. I sapienti si spinsero fino ai confini del mondo e, passati sedici anni, tornarono, portando un'infinità di libri, rotoli, sigilli e simboli tanto che il re dovette far costruire una città solo per contenere tutto il materiale raccolto.
Era soddisfatto, tuttavia comprese che non gli sarebbe bastata una vita per leggere e capire tutto. Perciò chiese ai sapienti di leggere ogni libro, ogni rotolo, e di sintetizzarne il contenuto in opere comprensibili, divise per ogni tipo di scienza.
Trascorsero altri otto anni prima che si riuscisse a riassumere in una sola collezione di libri tutta la conoscenza umana. Il re non più giovanissimo, attraversò l'immensa biblioteca a sua disposizione e comprese che nella vita non avrebbe avuto il tempo per leggere tutto. Chiese dunque agli esperti di riassumere il sapere di ogni singola scienza in un solo articolo.
Dopo molto tempo, al re ormai vecchio e malato fu consegnata un'opera composta di parecchi volumi. Egli sentiva avvicinarsi la morte, perciò pregò tutti di riassumere i propri articoli in una frase soltanto. Passarono otto anni e fu redatto un libro nel quale era contenuta una frase per ogni scienza e saggezza.
Quando fu consegnato il libro, il re era sul letto di morte. Chiese al suo consigliere una sola frase che riassumesse tutto il sapere e la saggezza del mondo. Il consigliere rispose: «La saggezza del mondo sta in due sole parole: vivere l’attimo».
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