L’essenza delle parole

Da Benben73

“We’ve got all both light and dark inside us. What matter is the part we choose to act on. That’s who we really are.”

Avete capito vero? In parole spicce significa che ognuno di noi ha dentro di sé una parte di luce ed una parte di oscurità. Ma ciò che conta è quale parte scegliamo di porre in essere o, sostanzialmente, seguire. Solo questo fa la differenza e dimostra ciò che siamo veramente.

Questa frase, incorniciata sullo sfondo di una pagina di dizionario, è il regalo di Alessia per me. Chiedo umilmente scusa per la pessima qualità della foto, ma ci tenevo a mostrarvela: SCUSA!!! Questo pensiero, tratto da Harry Potter di J.K. Rowling (ben visibili sono gli occhiali con la saetta, notate? Eh, notate?), mi ha emozionata tantissimo perché, per la prima volta, in maniera non verbale (passatemi l’espressione), ho stretto tra le mani un oggetto e delle parole che mi rappresentano e/o colgono, per così dire, l’essenza dell’essere…ehm…me. Non so se riesco a spiegarmi, ma è stata una cosa, in un certo sento esplosiva perché mi ci sono ritrovata in tutto:

  • Il dizionario. Amo i dizionari e le parole che contengono. Tomi pachidermici, apparentemente immobili, ma sempre in continuo, incessante mutamento ed evoluzione.
  • Harry Potter… Ma vi rendete conto? Ho scoperto per caso e tardi la saga del maghetto più famoso di tutti i tempi. Penso fosse già uscito il terzo libro, eppure… eppure mi sono meravigliata di quanto fosse liberatorio lasciarmi assorbire dalla magia: una totale evasione dalla realtà. Ancora adesso, ogni tanto, mi piace rileggerlo. Mi vergogno d’aver pensato e giudicato dalla copertina che fosse un libro per bambini! Mi raccomando: non giudicate mai i libri dalla copertina. MAI!!!! I bei libri non hanno età.
  • Gli occhiali. I miei non sono così tondi, ma sono grandi. Non hanno la saetta (e nemmeno ho una saetta in fronte), ma spesso e volentieri li devo pulire ed ho una paura matta di romperli.
  • Quelle parole – buio e luce – le ho sempre sulle labbra. Quelle parole, quella frase rappresentano una piccola verità racchiusa in un libro di un’elficità unica (anche qui chiedo umilmente scusa per l’invenzione di questo termine, ma mi è uscito dalle dita senza che me ne rendessi conto). Quale parte avete scelto di seguire voi? Siete costanti o passate dal buio alla luce in continuazione?

Il piccolo quadro, che ammiro come fosse la Gioconda, al momento è appeso nel piccolo laboratorio nuvoloso e gomitoloso. Sta lì in attesa di venir spostato sopra il divano giallo. Ogni volta che ci passo davanti mi fermo a leggere e mi dico: sì, li dentro c’è anche un pò (forse tanto) di me :-)

Bene, dopo aver condiviso con voi anche questo, vi saluto e gomitolosamente vi abbraccio. Mi sa che ci sentiremo nel 2016. Benben <3"><3"><3