L’estate, Barbara D’Urso e le interviste-fotocopia del “TV Sorrisi e Canzoni”

Creato il 04 luglio 2014 da Marianocervone @marianocervone
Il TV Sorrisi e Canzoni fa parte di quei settimanali entrati nel codice genetico degli italiani. Dal 1952 ad oggi infatti, la GuidaTV più famosa della penisola, ci accompagna tra programmazioni televisive e notizie di costume e spettacolo. Un magazine a passo con i tempi, che ha cambiato più volte grafica e direttori: da Umberto Brindani ad Alfonso Signorini, per citare gli ultimi, arrivando all’attuale Aldo Vitali. Tante le innovazioni del giornale, da una maggiore sinergia con il web a nuove rubriche, piccoli cambiamenti tenendo però sempre fede a se stesso. Intere famiglie, come la mia, non acquistano questo settimanale sporadicamente, attirati dalla copertina di turno, ma è un vero e proprio must, che sancisce l’inizio della settimana mediatica. Da un po’ di anni a questa parte però, anche il TV Sorrisi e Canzoni inizia a perdere smalto. Idee di copertine già viste, prendi quella della Clerici con indosso del cibo (e vabbe’ “citazioni”), o tutta una serie di personaggi che continuano a susseguirsi ciclicamente con poca originalità anno dopo anno, finanche in coppia. Puntuale, come le repliche estive de La Signora in Giallo in televisione, anche quest’anno è arrivata l’intervista e la copertina della “sempreverde” Barbara d’Urso. Un servizio, questo, in cui la conduttrice, stagione dopo stagione, continua a ripetere con poca originalità le medesime cose: che è una lavoratrice instancabile, che è in splendida forma, che sta scrivendo l’ennesimo libro “best-seller” e, se non in video, trascorrerà l’estate davanti al notebook a scrivere. Persino le copertine, anno dopo anno, sono praticamente sempre le stesse, in cui sorridente ammicca con il costume da bagno, sfoggiando quella “forma smagliante” che il giornalista di turno non tarda ad enfatizzare e, sfidando le convenzioni della natura, sembra ogni volta più giovane. Mio caro, TV Sorrisi e Canzoni, forse è vero, gli antichi dicevano “repetita iuvant”, le cose che si ripetono aiutano, e noi moderni invece siamo fautori del “squadra che vince non si cambia”, ma non sarà un po’ troppo? Almeno fate indossare del cibo alla Durso e mettete in costume da bagno Antonella Clerici


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