L’estate del 1974 negli “Anni Felici” di Daniele Lucchetti

Creato il 09 ottobre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante
Posted by Francesca Mandelli  9 ottobre 2013  

Silenzio in sala. Silenzio stranamente perfetto quello della sala cinematografica in cui mi trovo. E’ la serata di “Anni felici” di Daniele Luchetti e le aspettative, quando ci si ricorda il ciclone emotivo de “La nostra vita”, non possono non essere tante. Le aspettative fregano sempre.

La locandina di “Anni Felici”, un film di Daniele Lucchetti (media.cineblog.it)

E’ il 1974. Guido (Kim Rossi Stuart) è un artista che vorrebbe essere d’avanguardia ma coltiva dentro di sè il senso di inferiorità di uno che non si è mai sentito veramente apprezzato, neppure da sua madre. Uomo convenzionale che rincorre assurdamente alla non convenzionalità. Serena (Micaela Ramazzotti), la sua donna, sua moglie, con l’arte non ha molto a che fare, viene da una famiglia di commercianti ma ama profondamente e ossessivamente l’artista. I loro figli, Dario e Paolo, sono i testimoni involontari della loro complessa ma profonda relazione amorosa e familiare, fatta di tensioni, gelosie, erotismo. Testimoni coinvolti ma mai pienamente considerati. Luchetti, tra reali ricordi della sua infanzia e finzioni cinematografiche, realizza un film che risulta riuscito ma fino ad un certo punto. Il punto in cui si chiede: non è forzata la “smania” di libertà rappresentata? Perché i due, al posto che rincorrere questa presunta autodeterminazione che li renderà infelici, non si voltano a osservare gli occhi smarriti del figlio Dario? Non hanno forse ragione coloro che sostengono che a volte la ribellione sta proprio nell’essere diversamente normali?!

Sarà anche banalizzare un punto di vista e di osservazione ma in alcuni momenti, viene voglia di urlare loro di smetterla con gli egoismi e l’ipocrita corsa all’essere stravaganti. Il film è comunque una ben fatta rappresentazione degli anni settanta, anni ricchi di contraddizioni, di paradossi e insicurezze artistiche e familiari, ma importante all’interno del racconto è anche il tentativo del voler narrare la passione cinematografica con una certa malinconia, visto il recente passaggio al digitale. La passione impersonificata da Dario – Daniele, bambino narratore della storia, che desidera una cinepresa quanto quasi la serenità della sua sgangherata famiglia. Lo stile di Daniele Luchetti è riconoscibile e ben assestato, poco evoluto. Il regista riesce abilmente a mutare l’atmosfera della scena.

“Anni Felici”, funziona in parte grazie alla bravura della coppia Rossi Stuart – Ramazzotti. Colpisce l’interpretazione dell’attore nel ruolo di Guido, un uomo controverso, in fondo insicuro, balbuziente ma con due occhi profondamente pieni d’amore. Erano Anni Felici quelli dei tempi de La nostra vita, peccato che nessuno di noi se ne fosse accorto.

Un film di Daniele Luchetti. Con Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Martina Gedeck, Samuel Garofalo, Niccolò Calvagna. Commedia, durata 100 min. – Italia, Francia 2013. – 01 Distribution uscita giovedì 3 ottobre 2013.

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