Seconda tappa per le letture lunghe un’estate di GiGi: un intenso romanzo d’avventura e di formazione da uno dei pìù interessanti autori italiani per ragazzi.
Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con una storia al femminile, ambientata nell’assolata campagna padana, dove memorie di affetti perduti affioravano dalle acque di un laghetto all’ombra dei salici e dalle pareti scrostate di un vecchio mulino. Oggi ci lasciamo trasportare nel tempo – indietro di oltre cinquant’anni - e nello spazio – fra la sferzante natura delle valli di Toscana -, sulle tracce di personaggi forti, dal passato controverso e dal presente incerto, guidati dalla mano di un sapiente narratore.
Illustrazione di Fabrizio Silei, tratta da “Pinocchio adesso”, scritto con Antonio Ferrara, edizioni Artebambini. Tutti i diritti riservati.
Che Fabrizio Silei sia uno degli scrittori e illustratori più innovativi del panorama nostrano non lo affermo solo io (qui e qui), ma lo confermano i riconoscimenti nazionali (il premio Andersen nel 2012, il premio Soligatto nel 2013), le copertine delle riviste specializzate e, come se non bastasse, l’entusiasmo che circonda meritatamente l’autore sul web (leggete le recenti recensioni sui blog Libri e marmellata e Le letture di Biblioragazzi, oltre all’interessante intervista su Tipitondi).
Quest’estate dunque non mancate di leggere e consigliare ai vostri amici dai 12-13 anni in su l’ultimo, vibrante romanzo di Fabrizio Silei: Se il diavolo porta il cappello.
Se il diavolo porta il cappello, di Fabrizio Silei, Salani 2013, 13,90 euro (disponibile anche in e-book a 9,99 euro)
L’enigmatico titolo ci proietta immediatamente in un mondo carico di superstizioni e credenze popolari, in una società attraversata da una sotterranea violenza e da un senso di pericolo incombente. Un universo in cui il male che il diavolo rappresenta si può nascondere sotto mentite spoglie, così come il bene.
È l’Italia del 1958, uscita non indenne dalla Seconda guerra mondiale.
Il selvatico tredicenne Ciro porta impresso nei lineamenti e nel colore chiaro dei capelli il disonore di essere figlio di un soldato americano, che attraversava nel 1945 il fronte toscano. Nella mente di Ciro albergano ritratti immaginari del padre mai conosciuto e lo spirito di Dario, gemello defunto e indimenticato, che gli impone una tormentata doppia personalità.
Il rom Salem ha invece inciso sulla carne e nelle ossa la follia di un medico nazista, e nel petto lo strazio del Porrajmos, lo sterminio della sua gente.
Quando il ragazzo e l’uomo si incontrano nasce un legame che permette loro di affrontare fantasmi del passato, sette che agiscono nell’ombra, dannati leggendari che emergono dalle profondità del bosco.
Bastano questi elementi a mettere in moto la vostra curiosità? In questo libro c’è così tanta letteratura da non poter essere svelata in poche parole. C’è il romanzo storico e l’affresco sociale, c’è la coralità di certe saghe familiari e la sapienza dei classici, in cui nessuno scenario e nessun comprimario è sprecato, ma bensì essenziale quando si giunge in fondo al racconto. Ma questi son dettagli di una costruzione raffinata, che entusiasmano maggiormente i lettori adulti.
Ai lettori più giovani va garantita l’avventura mozzafiato, con i tutti suoi topoi, e in ciò Se il diavolo porta il cappello non tradisce le aspettative.
E dunque aspettatevi e godetevi il racconto di un finire d’estate di ribellione e crescita, fra fughe notturne, amicizie all’apparenza sconvenienti ma fondamentali, i primi baci, apparizioni funeste, un ponte pericolante in biblico sul baratro e un amuleto che salva la vita.
Ed è proprio appesi alle corde di un ponte crollato e con al collo un talismano che ci ritroveremo presto su queste pagine per le prossime letture…