Riuscire a distaccarsi dai sensi di colpa del passato e dalla preoccupazioni del futuro sono la base per una buona saluta spirituale, e indirettamente anche di quella fisica.
Ma pensateci un attimo: quanto può durare il presente? Può essere questo secondo, questo minuto, questa ora o questa giornata.
E se considerassimo il presente come "questo millennio"?
L'anno scorso ascoltai un audio libro, La profezia di Celestino di James Redfield. È una lettura stimolante, di fantasia, che parla di un antico manoscritto contenente 9 illuminazioni per arrivare ad un grado più elevato di consapevolezza spirituale. Durante la storia, dove il protagonista dovrà affrontare tanti pericoli, il lettore può intraprendere una sorta di cammino spirituale.
Delle 9 illuminazioni mi ha colpito particolarmente la seconda, che ci fa riconsiderare il presente sotto un nuovo aspetto.
La seconda illuminazione in un certo senso è la meno accattivante, forse la più scontata; eppure è stata quella che più ha aperto la mia mente e mi ha fatto riflettere su un sacco di cose. La mia consapevolezza si è ampliata, perché comprendendo cosa è accaduto nell'arco dei 1000 anni ho compreso buona parte di cosa sta accadendo oggi.
Ora, aiutandomi con il libro, cercherò di farvi ripercorrere il cammino della civiltà umana dall'anno 1000 ad oggi. Più precisamente si focalizzerà l'attenzione sulla civiltà Europea, che è quella che più ha condizionato il pianeta.
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Periodo 1000-1200 d.C. – La realtà di questa epoca veniva definita dagli esponenti del clero, che avevano una grande influenza sulle menti del popolo.
Ci troviamo in una situazione dove "il mondo reale" è prima di tutto spirituale, dove il progetto di Dio per il genere umano è al centro dell'esistenza umana. La posizione sociale è secondaria alla realtà spirituale della vita: la vita così diventa una prova spirituale per ottenere la salvezza.
È stato Dio a mettere l'uomo è stato al centro dell'universo, e gli ha dato la possibilità di effettuare due scelte: seguire Lui o il Diavolo. Tutti i fenomeni della vita sono espressioni della volontà di Dio o della malvagità del Demonio.
In questo tempo però sono gli uomini di Chiesa a rappresentare Dio e a dire al popolo se meritano la salvezza; se un individuo non segue quello che dicono, non otterrà il paradiso. Si è costretti a credere senza riserve al clero. -
Periodo 1200-1400 d.C. - La realtà puramente spirituale comincia a sgretolarsi man mano che le persone vedono che gli uomini di Chiesa violano le loro stesse regole per la salvezza, senza alcuna conseguenza.
Dato che gli uomini di Chiesa sono l'unico legame tra l'uomo e Dio, se tutti vedono che la loro stessa fibra morale diventa corrotta, si generano delle ribellioni.
Il popolo comincia a rendersi conto del controllo delle coscienze da parte del clero e nascono così nuove religioni, che hanno come perno il principio che ogni uomo può accedere direttamente a Dio, decifrando le sacre in modo soggettivo.
Di conseguenza la Chiesa perde ogni credibilità, ogni fenomeno del mondo intero viene messo in discussione, lasciando la civiltà umana in una posizione precaria: chi è abituato ad avere un entità superiore a definire la realtà si trova così disorientato e pieno di dubbi esistenziali, non sapendo più distinguere il bene dal male.
Per trovare delle risposte l'uomo sviluppa così l'astronomia, la chimica, la fisica e tutte le altre discipline scientifiche. Prima se cresceva una pianta, o moriva qualcuno, dipendeva da Dio o dal Diavolo, adesso non era più cosi. L'uomo non era più al centro dell'universo, ma girava attorno al sole insieme ad altri pianeti. -
Periodo 1400-1900 d.C. – In questo periodo inizia l'era moderna. Cresce lo spirito democratico e la sfiducia in qualsiasi autorità, religiosa o laica. La gente non è più disposta a farsi controllare una religione o da un governo.
L'umanità si ritrova con un nuovo universo da scoprire e per farlo sviluppa un metodo sistematico per studiarlo ed apprenderne i meccanismi, ossia il metodo scientifico: verificare un fenomeno, arrivare ad una conclusione e confrontarsi con gli altri risultati fino a trovare una corrispondenza che sia sempre vera.
L'uomo progressivamente perde la certezza di un universo governato da Dio, ma acquisisce le capacità per comprendere la natura di ciò che lo circonda.
Allora comincia l'esplorazione di tutti i confini della conoscenza, nello spazio e nel tempo, ma l'estrema complessità dell'universo non permette all'uomo di completare la sua missione, costringendolo a convivere con i dubbi, innescando una nuova crisi nel genere umano.
L'uomo, arrendendosi a questa evidenza, finisce per usare tutte le conoscenze acquisite per migliorare il livello di vita e il senso di sicurezza, cercando opporsi alle paure generate dai suoi dubbi esistenziali. -
Periodo1900-2000 d.C. – L'innovazione va avanti, l'uomo acquista fiducia nelle sue possibilità e tenta si salire sul tetto del mondo: conquista ogni confine geografico, accelera con il progresso e si impossessa di ogni risorsa del pianeta per migliorare la qualità della vita.
Lo scopo dell'uomo comincia a cambiare; smette di riflettere sui perché dell'esistenza e usa le sue energie solo per preoccuparsi di come accrescere la sua sicurezza materiale: il fine dell'esistenza diventa il raggiungimento di un alta qualità della vita, mediante qualsiasi mezzo. In questo modo però l'uomo non ha fatto altro che sostituire la sicurezza spirituale di un tempo con una sicurezza materiale, sostanzialmente economica.
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Dopo il 2000 l'umanità entra in un'altra crisi simile a quella del 1200-1400, solo che sta volta si sta sgretolando l'immagine di una felicità dipendente da un'alta qualità della vita materiale.
Sempre più persone si stanno rendendo conto che, per stare davvero bene sul nostro pianeta, o per ottenere il paradiso, bisogna trovare un legame tra il materiale e lo spirituale, tra scienza e religione, tra rispetto della natura e civilizzazione.
Attualmente è questo il cammino che sta seguendo il genere umano.
Chi mi segue da tempo sa già come la penso riguardo ai giudizi, che non si può dire che "una cosa è così" senza conoscere il "perché è così" e "come è diventata così", ma vorrei aggiungere una cosa che non ho mai avuto l'occasione di scrivere.
È una sensazione troppo bella conoscere i perché e i come, sono queste due parole a fare la differenza nella cultura di un essere umano. Una persona che conosce tanti vestiti e ben diversa da una che sa cucire tanti vestiti, è tutta di un'altra pasta.
Lo stesso vale per il nostro tempo e per la situazione in cui ci troviamo oggi.
Mi è piaciuto condividere sul web questo pensiero, spero vogliate confrontarvi con me con qualche commento. Alla prossima.
PS: Comprate il libro, non è male.