L’estrema magrezza dei ciclisti e l’ossessione peso/potenza

Creato il 12 luglio 2013 da Mariomignella

L’estrema magrezza dei ciclisti e l’ossessione peso/potenza Celo, celo...mi manca!

Traggo ispirazione da un recente articolo apparso su 'Repubblica' in cui viene messa in evidenza l'esaltazione del rapporto peso-potenza nel ciclismo.

Le strade del Tour portano gran risonanza mediatica sulle due ruote e, come di consueto, spesso questo sport sale alla ribalta non per gesta ed imprese eroiche, bensì per atteggiamenti al limite, spesso additati come deleteri per la salute dell'atleta.

Innegabile la questione doping, innegabile anche l'estrema magrezza dei ciclisti del nuovo millennio.

Ma se doparsi equivale a barare, esser scheletrici può esser un mezzo come un altro per raggiunger l'obbiettivo.

Inutile polemizzare…

Limitiamoci ai dati di fatto, descrivendo l'interessante trend: trasportare un peso inferiore produce evidenti vantaggi.

Dopo avere alleggerito a dismisura la bicicletta, si è intervenuti sul corridore.

In un atleta di 65 chili, 4Kg rappresentano circa il 6 % di massa grassa: in una salita media, si è calcolato che il miglioramento della prestazione si aggira intorno al 5%, e si è arrivati a quantificare in 11"/Km il teorico vantaggio!

"I corridori sono più magri di un tempo" conferma il dottor Carlo Guardascione, medico della Lampre.

"La massa grassa, che in un individuo normale in peso forma si aggira attorno al 16-18%, nel corridore può arrivare al 4-6%. Ma sotto il 3 non si può scendere".

Perché, a quel punto, crollano le barriere immunitarie.

Anche un campione, se esagera con la perdita di peso, può incorrere in patologie psichiatriche.

E' il caso di Marianne Vos, la ciclista più forte al mondo, che ha conosciuto l'abisso dell'anoressia.

"Ero scesa sotto i 49 chili".

Poi, i medici e la forza di volontà l'hanno salvata.

Eppure l'ossessione peso/potenza resta in agguato: Froome pesa 69 chili, distribuiti su un metro e 86.

Il francese Thibaud Pinot, pesa 62 chili ed è alto uno e ottanta, mentre Bradley Wiggins, vincitore del Tour 2012, non arriva a 70 chili su un metro e 90 di statura.

Dopo la crono di Mont Saint Michel, il britannico Millar si è fatto fotografare a petto nudo da un amico che poi ha pubblicato l'immagine su Twitter: pelle ed ossa…

Sobbarcarsi un Tour ovviamente porta il fisico a bruciare calorie in quantità, ma vedendo le tabelle nutrizionali ed i regimi alimentari di acuni ciclisti si fa presto a pensare ad un'effettiva ossessione peso/potenza.

Vedremo se questa tendenza all'estrema magrezza sarà portatrice di successi o di sventure.

Saranno il cronometro e la salute a dare l'arduo responso.

L’estrema magrezza dei ciclisti e l’ossessione peso/potenza Celo, celo...mi manca!


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