Dell'Italia mi mancano molte cose, di cui ho già probabilmente parlato, o forse no. O forse sì. Ma ci tengo ad elencarle nuovamente, per farvi capire che ok, l'Italia avrà molti problemi sotto molti punti di vista, ma sotto altri punti che voi date per scontato e che in realtà non lo sono, è il paradiso.
Numero uno: mi manca il bidet. Che è un dato di fatto, ne ho già discusso. Ma il bidet mi manca. Molto. Tanto. La cosa strana del bidet è che tutto il resto del mondo è ignaro della sua incredibile utilità. Allora questo Natale, ho presentato il suddetto bidet al mio nuovo, bellissimo ragazzo australiano. Ah, ve l'avevo detto? No? UPS. Beh insomma, bidet VS Australia: "Darling, a cosa serve questo?" Dice lui indicando il mio amatissimo sanitario. "Darling, è un bidet." "E di preciso, come si usa?" Ed è lì che ho deciso che da grande farò la venditrice di bidet. Altro che gli avvocati. E' il commercio di bidet la nuova frontiera del soldo facile.
Numero due: mi manca la mia estetista. No perché capite, andare dall'estetista è cosa molto personale. Andare dall'estetista è come andare dal dentista: non si sceglie il primo che capita, non si va da quello che ti riceve in casa e che sterilizza gli attrezzi con il bollitore. No. Si va da quello bravo.
Nell'eterna lotta tra il pelo e il male, mi manca la mia estetista. Quella che entri e ti comincia a parlare di pettegolezzi vari. Quella che nemmeno ti chiede cosa vuoi fare, depila e basta, perché lei sa.
Londra è la capitale anti ceretta. Andare dall'estetista in questa città equivale a fare un investimento per la vita, equivale a cercare la strada meno costosa e meno dolorosa: cerette in casa di sconosciute, cerette in parrucchieri che fanno estetica nel retro bottega, cerette casalinghe con conseguente attaccatura della cera all'intera superficie calpestabile del bagno, ceretta in posti super lusso chiamati "Ministry of Waxing", dove ti depilano con mascherina, guanti di lattice e pinzetta a mo' di bisturi, come fosse un'operazione chirurgica a cuore aperto.
L’altro giorno osservavo le mie braccia bianche candide. E osservavo il pelo superfluo che, stando in landa Albionica, secondo me cresce a dismisura. Sarà il freddo? Il fish and chips? Il fatto che a casa mia c’è così freddo che mi si congela pure la Nutella nella dispensa? Insomma con aria sconsolata ho pensato: "Devo trovarmi un'estetista che mi voglia bene. Non una di quelle che mi dice "Abbiamo 15 minuti- tutta gamba 40 sterline- spogliati- sdraiati", come l'ultima volta che sono andata che tizia mi ha lasciato mezza gamba da fare perché era scaduto il tempo." E così, mi sono messa a cercare l'estetista dei miei sogni, che è un po' come l'uomo perfetto: impossibile da trovare. La voglio simpatica e carina. Gentile, che mi sappia strappare con delicatezza, pulita e che sappia già cosa voglio senza nemmeno doverle dire qualcosa. Che non mi faccia confusione con i nomi: bikini, G-string, Hollywood, extended bikini, Kojak, extended g-string bikini XL, mafhsusifh, cazzoneso. Che non mi faccia pagare extra per due peli in più. Che non si perda a chiedermi "tira la pelle lì, ora un po' più di qui, ora un po' più di là, no così non va bene, alza qui, metti qua".
Sono finita così in questa Spa, dove, a sentire le mie amiche, fanno cerette che nemmeno il Dio della ceretta stesso saprebbe farle meglio. Il top del top dello strappamento del pelo superfluo. Ed eccomi lì, a sorridere a questa russa bionda, fichissima, senza nemmeno un peletto superfluo, che mi dice con forte accento di Madre Russia: "Ecco menu. Scegli tua ceretta. Gamba Hollywood, sai cos'è hollywood, tutta depilata lì sotto, viene OTTANTA STERLINE. Ma tu guarda pure menù di cerette."
E mi passa un menù di cerette. Un menù. Due pagine di tipi di cerette: sotto, sopra, a lato, in alto a destra a sinistra, ascelle non ascelle, gambe, mezze gambe, tutte gambe. Inguini, non inguini, extra non extra, Hollywood, extra bikini, G-string con parti impronunciabili, g-string con gamba e parti impronunciabili, bikini molto basso con mezza gamba e ascella, non capivo più niente.
Destabilizzata da prezzi e variazioni in do minore di cerette, la guardo. Guardo stangona in cerca di aiuto. E lei mi dice: "Scelto tua ceretta?" E io le dico: "Come antipasto prendo il bikini. Ma senza parti impronunciabili. Poi per secondo la mezza gamba. Poi per dessert prenderei le braccia." E lei sapete cosa mi dice? Dopo tutta questa fatica?
"Oggi tutto occupato. Posso solo settimana prossima."
E allora niente. Mi sono tenuta le braccia pelose.
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