L'ETERNO MARITO--F.Dostoevskij

Da Silvy56

[Sì, era giunto a questo: si scontrava ora con principi superiori ai quali prima non avrebbe mai pensato. Nella sua coscienza egli definiva superiori quelle "cause" sulle quali, con sua grande meraviglia, non poteva in alcun modo ridere tra sé, cosa che finora non era mai accaduta, tra sé e sé naturalmente, perché in società la cosa era assai diversa! Egli sapeva perfettamente che, se solo se ne fosse presentata l'occasione, l'indomani stesso, nonostante tutte le segrete e giuste risoluzioni della sua coscienza, tranquillamente avrebbe negato tutti questi "principi superiori", anzi ne avrebbe riso per primo. Ed era effettivamente così, nonostante che negli ultimi tempi una parte anche importante del suo pensiero si fosse in certo qual modo affrancata da quei "principi inferiori" che lo avevano posseduto fino allora. Quante volte, del resto, alzandosi al mattino, egli stesso si vergognava dei pensieri e dei sentimenti che lo agitavano nelle insonnie notturne che negli ultimi tempi lo affliggevano. Aveva notato da qualche tempo che stava diventando eccessivamente ansioso in ogni cosa, sia per le faccende importanti che per le sciocchezze, e proprio per questo pensava di doversi fidare sempre meno di se stesso. Si evidenziavano però dei fatti che non poteva assolutamente negare fossero accaduti. Negli ultimi tempi, soprattutto di notte, i suoi pensieri e sentimenti cambiavano quasi completamente rispetto ai suoi abituali, e non andavano assolutamente d'accordo con quelli che aveva nella prima metà della giornata. Era una cosa che lo colpiva profondamente, e aveva persino chiesto consiglio ad un medico famoso, un suo conoscente; naturalmente ne aveva parlato buttandola in scherzo. Gli era stato risposto che il fatto di cambiare e persino sdoppiare i pensieri e le sensazioni di notte, durante l'insonnia, e comunque in generale di notte, è un fatto assolutamente comune fra le persone "che pensano molto e hanno sentimenti profondi", che i convincimenti di un'intera vita talvolta improvvisamente cambiavano per l'influenza melanconica della notte e dell'insonnia. Talvolta d'improvviso si prendevano le decisioni più infauste, e quindi se il soggetto sentiva che questo sdoppiarsi diventava troppo forte, tanto che la faccenda cominciava a dare sofferenza, allora indubitabilmente questo era il segno che si era già creata la malattia, e bisognava immediatamente prendere dei provvedimenti. La cosa migliore era cambiare radicalmente sistema di vita, cambiare la dieta o intrapredere un viaggio. Vel'caninov non aveva ascoltato oltre: la malattia gli era stata dimostrata al di là di ogni dubbio. "E così si tratta solo di una malattia, tutto questo "superiore" è nient'altro che una malattia!" — esclamava talvolta fra sé con sarcasmo. Non voleva assolutamente crederci.]

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