Da noi ultimamente sembra di stare su un ring: io e mio marito ci scorniamo discutendo di questioni di vario genere, solitamente a sfondo esistenziale (mentre Cinghialetto si impiastriccia di cibo).
Oggi ci siamo infognati in una discussione sul cibo, nata da una mia uscita che voleva essere del tutto innocente e che invece ha fatto scattare la miccia.
Stavo fantasticando su possibili giochi da fare con Cinghialetto quando sarà più grande e mi sono tornati alla mente dei bizzarri esperimenti ludici con il cibo che dei miei amici belgi proponevano ai bimbi durante i campi estivi (si sa che i belgi sono pazzerelli). Uno di questi prevede di infilarsi in testa una calzamaglia (come se si dovesse andare a fare una rapina per intenderci) e riuscire così conciati a mangiare una banana. Immaginate il delirio.
Mio marito: "Non si gioca con il cibo, non sono giochi educativi, pensa ai bambini africani che muoiono di fame".
Io ribatto: "Che ipocrisia, allora non dovresti mangiare carne così frequentemente!" E vai con la filippica contro il consumo eccessivo e acritico della carne.
Siamo arrivati a tirare in ballo anche il carnevale di Ivrea: mio marito lo trova uno spreco osceno di arance, invece io lo salvo per il valore culturale e la funzione identitaria che svolge.
La discussione è avvenuta mentre Cinghialetto prendeva il risotto a piene mani e lo lanciava per la stanza.
Sono contenta che alla fine abbiamo affrontato l'argomento, è da un po' che mi sentivo a disagio a tavola, seppur non siamo mangiatori esagerati di carne e scegliamo prevalentemente pollo bio.
Sarà che ho tante amiche vegetariane e vegane che mi ricordano spesso i motivi etici della loro scelta: c'è il discorso legato all'inquinamento, al consumo spropositato di energia e risorse per allevare un animale da macello, il rispetto per la via dell'animale e infine il fatto che mangiare troppa carne fa male. Va beh, questo detto molto in sintesi, ma credo che sappiamo tutti di cosa sto parlando.
Vorrei provare a diminuire drasticamente il consumo di carne, provare a mangiarne al bisogno, quando proprio il mio organismo lo richiede (è un suggerimento illuminante che mi ha dato una mia amica), ma ogni volta cedo alla pigrizia di dover cucinare qualcosa a parte. Cambiare stile di vita in due sarebbe sicuramente più facile.
Anche Cinghialetto mi darà del filo da torcere: ha già dimostrato una spiccata predilezione delle carni. Per fortuna beve ancora tanto latte di mamma, il latte di mucca per ora lo lascia ai vitellini.