I nuovi fenomeni sono iniziati dal cratere di Sud-Est, producendo esplosioni stromboliane che lanciano materiale incandescente fino a 100-150 metri d’altezza; generando inoltre colate di lava che si dirigono verso la Valle del Bove, un’ampia depressione situata sul versante orientale, senza alcun pericolo per i centri abitati. Le esplosioni provocano intensi boati distintamente udibili da molti paesi dei territori limitrofi e addirittura fino in Calabria.
L’attività ha generato gas e una quantità di cenere che è ricaduta su diversi paesi del versante meridionale del vulcano fino a Catania. I problemi riscontrati riguardano soprattutto l’aeroporto Fontanarossa di Catania, dove sono stati dirottati diversi voli in arrivo e sono state cancellate numerose partenze; che è stato chiuso dopo la decisione dell’unità di crisi della SAC, società che gestisce lo scalo, considerata anche l’intensità e la direzione dei venti.
Gli avvenimenti descritti hanno provocato grande ansia e preoccupazione, soprattutto per l’entità e l’ampiezza dei boati, che non accennano a diminuire. A calmare gli animi è intervenuto il vulcanologo Boris Behncke, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania. L’esperto ha dichiarato che si tratta di una normalissima attività per l’Etna, e che “i boati che si sentono sono espressione di processi superficiali e fisiologici: sono grosse bolle di gas che strappano un magma relativamente viscoso in frammenti, e l’energia liberata da queste esplosioni viene dissipata quasi interamente nell’aria. Molti dei recenti parossismi hanno prodotto questo fenomeno, l’ultima volta l’hanno potuto gustare le persone a Bronte e dintorni, la volta precedente era soprattutto il versante nord, ma i boati come questi ci sono molto spesso. Magari questa volta sono anche le condizioni meteo (vento verso Sud-Est, copertura nuvolosa) ad amplificare il fenomeno acustico. Ma per l’Etna è il suo normale lavoro, e non rappresenta alcun rischio per la popolazione tranne forse una notte con il sonno disturbato.”
Messe da parte le ansie non resta altro che godersi lo spettacolo offerto dalla “Vulcanessa”, per i fortunati abitanti del territorio. Da questo punto di vista il 2013 è stato un anno ricco di manifestazioni eruttive e stromboliane, che sono iniziate a gennaio e, da aprile, dopo sei mesi di relativo silenzio, sono riprese a ottobre, continuando anche durante l’ultimo mese dell’anno, per allietare le festività natalizie.
Tra spettacolo e continue sorprese, dunque, si sta per chiudere un anno significativo per l’attività eruttiva ed esplosiva dell’Etna. Chissà se il 2014 sarà ugualmente emozionante…!
L'Etna e il 2013: un anno spettacolare, 8.0 out of 10 based on 1 rating