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Etna vista dal lungomare di Reggio Calabria
L’Unesco ha inserito oggi l’Etna nel patrimonio mondiale definendolo come uno dei vulcani “più emblematici e attivi del mondo”. Il comitato dell’Unesco é riunito nella sua sessione annuale a Phnom Penh in Cambogia. L’Unesco ha aggiunto che l’Etna, il più importante vulcano in attività in Europa con un’attività conosciuta da almeno 2.700 anni, ha “una delle storie documentate di vulcanismo più lunghe del mondo. La zona classificata dall’Unesco come patrimonio mondiale, fa parte del Parco dell’Etna creato nel 1987.
IL COMMENTO DEL NEO SINDACO DI CATANIA ENZO BIANCO
IL COMMENTO DI CLAUDIO RICCI SINDACO DI ASSISI
L’Etna é stato dichiarato “Patrimonio Mondiale” in quanto l’UNESCO ne ha riconosciuto il “valore eccezionale”, criterio viii (otto) beni ambientali, come Sito che comprende oltre 19.000 ettari sulla parte più alta del Monte Etna (costa orientale della Sicilia). Almeno 2700 anni di storia documentata con una “quasi continua attività eruttiva” di un vulcano che influenza vulcanologia, geofisica e altre discipline scientifiche della Terra. La gamma diversificata delle caratteristiche vulcaniche come crateri sommitali, colate di lava e depressioni hanno reso il Sito una destinazione privilegiata per la ricerca e l’istruzione.
Il Presidente dei Beni Siti Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO Claudio Ricci (Sindaco di Assisi) ha voluto “inoltrare le più ampie felicitazioni” a coloro, istituzioni e componenti socio culturali ed economiche, che ora dovranno “assicurare una adeguata tutela di un bene patrimonio di tutta l’umanità”, per le future generazioni, verso una “armonica e calibrata valorizzazione culturale, paesaggistica e turistica”.
Auspichiamo che anche l’altro Sito italiano candidato, le Ville Medicee (Sito seriale), ottengano, nei prossimi gironi, un analogo riconoscimento (la 37^ Sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale prosegue, in Cambogia, sino al 27 Giugno).
COMMENTO DI FRANCESCO LA ROSA
Da catanese non posso che orgoglioso di questo riconoscimento che aldilà della scelta dell’Etna come patrimonio mondiale dell’umanità, mi fa pensare a quanto ” a muntagna” è stata decisiva per la crescita culturale di Catania e per aver contribuito a forgiare il carattere dei catanesi, fiero, combattivo e mai vinto, nonostante le numerose colate laviche che nei secoli ne hanno distrutto le memorie più care. Un rapporto di profondo amore e rispetto, quasi spirituale, lega i catanesi a questa Montagna che dall’alto dei suoi 3.400 metri si offre, nonostante le distruzioni ed il fuoco lavico come una protettiva Dea Madre.