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L’Europa del 2021, ipotesti stravaganti ma non troppo sulla fine della Crisi

Creato il 26 novembre 2011 da Candidonews @Candidonews

L’Europa del 2021, ipotesti stravaganti ma non troppo sulla fine della Crisi

Niall Ferguson è uno storico inglese, insegna ad Harvard. Qualche giorno fa ha pubblicato un articolo sul Wall Street Journal in cui immagina che cosa sarà l’Europa tra dieci anni. Una “storia controfattuale” su un continente uscito dalla crisi finanziaria con alcuni cambiamenti. Abbastanza fantasioso anche se alcuni avvenimenti (divisione del Belgio, Europa del Nord che domina su Sud) non appaiono cosi improponibili.

Da Il Post:

L’Europa del 2021
Ferguson immagina che nel 2021 la crisi finanziaria del 2010 – 2011 sia stata superata, ma abbia causato pesanti conseguenze. Al posto dell’Unione Europea, il “Trattato di Potsdam del 2014″ ha formato gli Stati Uniti d’Europa. Ne fanno parte tutti i paesi dell’Unione Europea attuali (ma nel Belgio, Fiandre e Vallonia si sono separate), più i sei restanti paesi della ex Jugoslavia. Ma con due importanti differenze: la Gran Bretagna è uscita dall’Unione Europea, dopo che David Cameron (che nel 2021 inizia il suo quarto mandato da primo ministro) ha accettato di indire un referendum sull’appartenza all’Unione. I no hanno ottenuto una vittoria schiacciante, vicina al 60% dei voti, e gli elettori hanno consegnato poco dopo una maggioranza assoluta ai conservatori nel Parlamento inglese. Il Regno Unito è diventato quindi la destinazione preferenziale degli investimenti stranieri cinesi, ottenendo un successo economico così grande, e così diverso dalla austerità che continua a regnare sul continente, che perfino l’Irlanda ha messo da parte i rancori secolari per riunirsi in un Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.

L’altra grande novità, immagina Ferguson, è l’uscita di Svezia, Danimarca e Finlandia dall’Unione: accettando la proposta della Norvegia di un’unione allargata all’Islanda, i cinque paesi hanno formato una Lega Scandinava, in cui il peso politico dei partiti xenofobi e populisti come i Veri Finlandesi è cresciuto sensibilmente.

Gli Stati Uniti d’Europa immaginati da Ferguson sono guidati e quasi dominati dalla Germania. La coalizione di Angela Merkel ha perso le elezioni del 2013, dopo che nel 2012 anche le banche tedesche sono state pesantemente colpite dalla crisi. I tedeschi hanno punito soprattutto la decisione di sovvenzionare con soldi pubblici la Deutsche Bank, e hanno dato la vittoria elettorale al partito socialdemocratico, la SPD. Da parte sua, la SPD al governo ha spinto decisamente verso un maggiore impegno delle istituzioni europee per risolvere la crisi: ha appoggiato la decisione di Mario Draghi di trasformare la BCE nella prestatrice di ultima istanza e di comprare massicciamente titoli di stato italiani e spagnoli, ponendo fine alla crisi finanziaria, e ha anche spinto per una revisione dei trattati che ha creato una sorta di Ministero del Tesoro Europeo.

Con sede a Vienna: dato che il centro politico dell’Unione Europea non è più Bruxelles, ma la capitale austriaca. La nuova Europa è a guida germanica, e i paesi dell’Europa meridionale sono diventati una sorta di “villaggio vacanze” per i cittadini del nord. In Italia, Grecia, Portogallo e Spagna la popolazione è invecchiata e i tassi di disoccupazione sono altissimi, ma la stabilità è assicurata dal flusso dei trasferimenti che arriva dai paesi settentrionali più ricchi, e gli abitanti sembrano essere contenti dello scambio, tanto più che “ci sono un sacco di euro da fare nell’economia ‘grigia’, lavorando come camerieri o giardinieri per i tedeschi, che ora hanno tutti la loro seconda casa nel sud soleggiato.” Nel 2021, il nuovo presidente degli Stati Uniti d’Europa è Carlo d’Asburgo, discendente della dinastia imperiale austriaca.


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