L’Europa ridimensiona il copyright

Creato il 06 maggio 2012 da Overclockingclub

Colpo duro ai monopoli informatici da parte della Corte d’Appello Europea. La sentenza sul caso che coinvolgeva le due aziende Sas – Wpl (quest’ultima accusata di violazione di copyright) ha dato via libera a una interessante pratica denominata “reverse engineering”  che permette a chiunque di provare a costruire un programma “studiando” il funzionamento di un altro. Non si tratta di una banale scopiazzatura, ma del vero e proprio studio dei meccanismi di risposta e interazione dei programmi per tentare di costruirne uno nuovo, differenza sottile, ma sostanziale.

Come spiega la sentenza, non è possibile imporre il copyright sulle idee che sono alla base di un programma e sulle sue funzionalità di base, poiché è una procedura che nega la libertà di innovazione e favorisce la costituzione di monopoli senza possibilità alcuna di concorrenza.

Le prospettive di mercato in ambito informatico ora si aprono e vedono nuove possibilità anche nel nostro continente, che arriva in ritardo con questa sentenza rispetto a una posizione già consolidata in primis negli Stati Uniti.


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