Com’era facilmente prevedibile (e com’è stato facilmente previsto, sia qui che su FB), l’Europa ha virato a Sinistra. Non starò ad analizzare i dati elettorali di Grecia, Francia e Inghilterra: avete i media di quei paesi e diversi altri media italiani che affrontano bene la situazione. Vorrei invece dire due cose di analisi sull’Italia.
Sul M5S è stato detto di tutto, specie da parte dei piddini (vedere l’inconsulta reazione di Napolitano), ma non solo dei piddini. E so’ qualunquisti (e non lo sono). E so’ populisti (e lo sono, ma in modo minore rispetto ad altri partiti). E so’ fascisti (e non solo non lo sono, ma significa pure non ricordarsi chi sono i fascisti). Il PD a queste elezioni perde nelle grandi città una media del 7 per cento. Sono numeri, questi. Poi certo: davanti alla liquefazione del PDL e al tracollo leghista, pare un successo quello del PD. Ma si tratta di una severa sconfitta, numericamente, che politicamente dà frutti di vittoria grazie al fatto che i nostri diretti avversari hanno fatto molto ma molto peggio. A naso, dopo questo voto cambia tutto, come la dichiarazione di Casini sulla fine del Terzo Polo dimostra. Ci sarà una coalizione PD-UDC di “salute repubblicana” alla quale FORSE si unirà solo SeL, se Vendola decide di voler fare il ministro anziché il capopopolo all’opposizione. Speriamo solo che i nostri avversari si chiamino M5S e non PDL sotto altro nome. Ce ne guadagnerebbe l’Italia. Stiamo a vedere se ci prendo?