L'imprenditore triestino operante nel settore del commercio al dettaglio di fiori e piante, aveva creato diversi consorzi (dichiaratamente senza fini di lucro) e imprese individuali intestate a dei prestanome, gestendo però in maniera occulta tutte queste attività economiche.
Nell'intento di evitare gli effetti giuridici derivanti dalla notifica di provvedimenti dell'amministrazione finanziaria e delle cartelle esattoriali, l'uomo ha anche cercato di rendersi irreperibile, facendosi cancellare dall'anagrafe comunale del capoluogo giuliano entrando in una sorta di clandestinità, pur continuando effettivamente a dimorare in un appartamento del centro di Trieste.
Durante le verifiche fiscali è emerso anche che i consorzi manovrati dall'imprenditore si erano serviti di tredici lavoratori dipendenti completamente in nero, mai assunti regolarmente perchè fatti risultare come aderenti ad un'associazione culturale appositamente costituita.
L'imprenditore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Trieste anche per aver utilizzato fatture false per un ammontare vicino ai 150.000 euro, in ciò incorrendo nei reati tributari di frode fiscale, nonchè nella realizzazione di ulteriori evasioni d'imposta.
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