L’evoluzione del fotografo – Sondaggio

Da Beppe @Fid2

Abbiamo più volte affrontato l’argomento di come la fotografia sia cambiata, evoluta, nel corso degli ultimi anni. E più volte abbiamo sottolineato come la fotografia sia divenuta radicalmente differente rispetto a quella che era anche fino a 10 anni fa. Il fotografo è divenuto una “specie” diversa, trasformandosi da semplice artista a un animale da combattimento, lottando spesso con unghie e denti per riuscire a sopravvivere (economicamente) nel mondo del digitale. In sostanza, abbiamo assistito ad una vera e propria evoluzione del fotografo.

L’immagine è una componente centrale e vitale nella comunicazione moderna. Eppure, i fotografi che sono responsabili della produzione, l’elaborazione e la diffusione di immagini professionali raramente hanno fatto corsi di formazione o studi relativi alla fotografia stessa. Ma allora, chi sono, dove e come lavorano, che cosa fanno  e che pagamenti ricevono, quali sono i problemi ed i rischi che di fatto si trovano ad affrontare?

Un’approfondita risposta a queste domande ci giunge da un lavoro congiunto preparato da World Press Photo e Oxford University’s Reuters Institute For The Study Of Journalism, un rapporto molto dettagliato (76 pagine) in cui vengono analizzati al “microscopio” fotografi provenienti da tutto il mondo, con focus sulle pratiche, le tecnologie in uso, le condizioni di lavoro e l’etica. In pratica, i due istituti hanno chiesto a 1.556 fotografi provenienti da più di 100 paesi di rispondere a 63 domande legate alla loro professione.

Uno dei risultati più eclatanti è quello relativo all’istruzione degli attuali fotografi: solo una minima parte (in europa appena il 22%) è autodidatta, mentre il 79% ha avuto una qualche tipo di formazione relativa alla fotografia (una categoria non esclude l’altra). Balza all’occhio come i fotografi del Centro Sud America sono quelli che hanno avuto una maggiore formazione “ufficiale”, all’opposto del Nord America.

Andando sempre a spulciare le informazioni presenti nel rapporto ci si rende conto come il 75% dei fotografi guadagna meno di 40mila dollari l’anno e come solo il 66% degli intervistati è contento del tipo di vita che conducono.

Entrando nel dettaglio del rapporto, ecco i 20 punti principali che emergono nello studio circa l’evoluzione del fotografo:

  1. La professione di fotografo è dominata dagli uomini, con l’85% delle interviste.
  2. La maggior parte dei fotografi (60%) che hanno risposto al sondaggio sono lavoratori autonomi.
  3. Il 75% degli intervistati lavora a tempo pieno come fotografo.
  4. Il 40% degli intervistati si dichiara foto-giornalista, il 30% fotografo documentarista, il 14% ha detto fotoreporter.
  5. La cronaca è la branca della fotografia su cui gli intervistati lavorano di più (19%), seguita dai progetti personali (18%), la ritrattistica (14%), e lo sport (10%).
  6. I fotografi lavorano principalmente da soli (80%).
  7. Più della metà (54%) dei fotografi intervistati pratica fotografia Still-life.
  8. Un terzo dei fotografi lavoro con i video, sia per scelta o per necessità.
  9. I fotografi sono in genere altamente istruiti; più di due terzi del campione ha una qualifiche di livello universitario, anche se un quarto non ha alcuna specifica formazione fotografica.
  10. I guadagni dei fotografi sono molto bassi, con tre quarti degli intervistati che guadagna meno di $ 40.000 all’anno dalla fotografia, un terzo meno di $ 10.000 al’anno o meno. Nonostante ciò, la maggior parte degli intervistati dice di essere in grado di sopravvivere finanziariamente e non ha problemi con lo stile di vita (66%)
  11. L’uso non autorizzato di fotografie senza il pagamento delle Royalty è molto diffuso. La stragrande maggioranza dei fotografi sono stati vittima di un furto di immagini, e la maggior parte di essi non ha avuto modo di ricevere alcun pagamento
  12. La fotografia è un’occupazione potenzialmente pericolosa, con oltre il 90% di intervistati che si sono sentiti vulnerabili fisicamente durante lo svolgimento delle loro attività. Secondo il punto di vista degli intervistati il Sud America, l’America Centrale e i Caraibi sono le regioni più pericolose del mondo in cui lavorare, mentre Europa e Nord America sono le più sicure.
  13. Le risposte confermano che l’era digitale ha aggiunto nuova complessità, sopratutto nell’ambito dell’etica professionale nel foto-giornalismo: quasi tutti i fotografi di questa indagine ritengono che la comprensione dell’etica è importante. Tuttavia, alcune delle pratiche segnalate dai fotografi suggeriscono orientamenti etici non proprio coerenti.
  14. Vi è un consenso abbastanza ampio contro la manipolazione di fotografie (aggiungere o rimuovere i contenuti) ed il 76% di fotografi considera la manipolazione come un problema grave. Di quelli identificatisi come fotografi di notizie o fotoreporter, il 75% ha affermato di non alterare l’immagine, con il restante 25% che ha ammesso di aver, almeno una volta, alterato il contenuto della fotografia scattata (non il semplice crop)
  15. Relativamente alla preparazione della scena (far mettere in posa i soggetti, preparare fisicamente il set fotografico), solo il 36% ha detto ‘mai’. Il 52% ha detto ‘a volte’ ed un ulteriore 12% che afferma di farlo almeno la metà delle volte.
  16. Solo il 10% dei fotografi non migliora le immagini modificando contrasto, tonalità o la saturazione. Il 51% afferma di farlo spesso o sempre.
  17. Mentre alcuni ritengono che i fotografi amatoriali costituiscono un rischio per chi della fotografia ne ha fatto una professione, la maggior parte dei fotografi si definisce neutrale o addirittura li considera positivamente.
  18. Quando si tratta di lavoro on-line, il 63% degli intervistati afferma che avere un sito web personale è importante o molto importante. La metà circa degli intervistati utilizza spesso o sempre i social media per diffondere il proprio lavoro (solo il 11% non li utilizza).
  19. Facebook è di gran lunga la piattaforma di social media preferita per il 62% degli intervistati, un ulteriore 26% lo considera come il secondo social network per importanza. Molto staccati Twitter e Instagram
  20. Tre quarti dei fotografi intervistati dice di aver ricevuto benefici da social media ma solo il 23% di tipo finanziario.
  21. Nonostante i bassi ritorni economici, le sfide del settore ed i rischi fisici, l’indagine suggerisce che vi è un alto grado di soddisfazione: l’espressione creativa è  la principale ricompensa tra i fotografi professionisti. Due terzi degli intervistati si sono detti soddisfatti della loro scelta ed il 55% è molto positivo circa il proprio futuro.
  22. Le fotocamere analogiche sono tuttora utilizzate: circa un terzo degli intervistati conferma di usare l’analogico (il 31% in Europa, .
  23. Il 69% fotografa in RAW

Potete leggere il report completo e vedere il resto delle domande direttamente qui.

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