L’evoluzione della Suzuki Hayabusa passa oggi attraverso l’introduzione dell’ABS

Da Motonews24 @Motonews24

La storia della Hayabusa inizia nel 1999, con il lancio commerciale di una moto che diventa immediatamente simbolo di una leggendaria potenza, per una due ruote stradale. La prima versione verrà rivista solo nel 2008, a conferma della validità del progetto originale, basato sull’abbinamento di una possente spinta ed una inaspettata manovrabilità. Il tutto confezionato in una appariscente livrea che esalta protezione aerodinamica e potenza.

Sotto la carena, pulsa il generoso 4 cilindri, 16 valvole, da 1.340 cm3 e 197 cavalli. Numerosi dettagli rivelano la cura e la tecnologia con cui gli ingegneri Suzuki hanno sviluppato la Hayabusa, a partire dal propulsore raffreddato a liquido e caratterizzato da un’ampia coppia per esaltare le accelerazioni. I pistoni e le fasce elastiche forgiati in lega di alluminio ultra leggera riducono al minimo l’attrito migliorandone lo scorrimento. L’alimentazione avviene tramite quattro corpi farfallati a doppia farfalla SDTV (Suzuki Dual Throttle Valve) da 44 mm di diametro, dotati di due iniettori cadauno gestiti da una sofisticata centralina elettronica a 32 bit. Il sistema Suzuki PAIR inoltre provvede ad iniettare aria fresca nei condotti di scarico al fine di bruciare gli idrocarburi incombusti e ridurre le emissioni di monossido di carbonio. Questo sistema associato ad un sensore O2 e ad un catalizzatore migliorano l’efficienza della combustione e dei consumi riducendo al minimo le emissioni nell’ambiente.

Grazie al Suzuki Drive Mode Selector (S-DMS) il pilota è libero di scegliere tra tre diverse mappature che regolano la potenza del motore, a seconda delle proprie preferenze in diverse condizioni di guida. È possibile scegliere una mappatura per le lunghe percorrenze a velocità regolare o una per le strade più congestionate o ancora una terza per un uso “corsaiolo” dove si possono scaricare sull’asfalto i 197 cavalli del poderoso 4 cilindri.

La successiva evoluzione della Hayabusa, passa oggi attraverso l’introduzione dell’ABS che abbinato alle pinze radiali monoblocco Brembo ad elevate prestazioni garantiscono al pilota un feeling di frenata di livello superiore.

Il dispositivo ABS si presenta con un design compatto e leggero, ma con prestazioni distintive, in grado di aiutare nel prevenire il blocco delle ruote quando viene effettuata una brusca frenata. Un prezioso aiuto, che ben si integra con le doti prestazionali del motore della Hayabusa, su cui incide anche il supporto dato dalla forcella anteriore a steli rovesciati. A questo prezioso componente è applicato un particolare trattamento superficiale DLC (Diamond Like Coating) che riduce l’attrito facilitandone la scorrevolezza e migliorando la reazione alle piccole irregolarità dell’asfalto.

La Hayabusa è quindi totalmente orientata a favorire il divertimento, ora con maggiore sicurezza, e libertà di espressione anche in pista. Tanto che il prossimo 9 giugno i possessori di questa iconica moto potranno cimentarsi sul circuito del Mugello, con un tester dedicato per 12 minuti di turno, e possibilità di acquistare turni di prove libere per girare con la propria Suzuki, ad un prezzo scontato del 10%.

A sottolineare l’importanza della giornata, anche la presenza del Club Hayabusa Italia. Nato nel 2007, il club rappresenta il punto di riferimento per gli appassionati italiani, che possono in questo modo scambiarsi le rispettive esperienze. Annualmente viene anche organizzato un raduno a carattere nazionale, previsto per questo 2013 a metà settembre, a Porcia (PN) presso Villa Dolfas a Porcìa (PN). Un meeting che sta già raccogliendo numerose adesioni, come testimonia la pagina Facebook del club.

Nuova Hayabusa con ABS, è disponibile in concessionaria ad un listino di 15.500 euro franco concessionario.


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