L'evoluzione dello spettatore a visitatore.

Creato il 06 maggio 2013 da Giuseppe Melillo @giuseppemelillo
Una serie di articoli ben descrivono come un film non sia semplicemente un film.
E’ un prodotto che incoraggia una successione di eventi benefici per un territorio che inizialmente assume un ruolo passivo nello sviluppo del film.
L’antropologia del turismo può tranquillamente spiegare come dinamiche sociali e di massa legate al movimento di destinazione del piacere o del tempo libero possano essere influenzate da fattori emotivi apparentemente estranei ad un determinato luogo.
La storia della letteratura ci indica come le emozioni suscitate dai romanzi di vario genere facciano nascere il desiderio di rivivere i luoghi in cui le opere sono nate e influenzate per rafforzare la sensazione benefica prodotta nei lettori.
Dal XVI secolo molti sono stati i viaggiatori che hanno ripercorso ripercorrevano i luoghi dei romanzieri, pittori, artisti più o meno famosi, creando il quel primo fenomeno di massa del turismo che fu il Grand Tour.
Non a caso il termine turismo da Tourist è un vocabolo inglese che appare in uso corrente nel XVIII secolo
come sinonimo di viaggiatore e che entra a far parte dell’Oxford English Dictionary nei primi dell’800.
A prenderne l’eredità oggi sono le produzioni cinematografiche che incanalano le emozioni degli spettatori in desiderio di destinazione con la  voglia di visitare le realtà e le ambientazioni in cui le storie sono state girate.
Potremmo citare i casi di Vacanze Romane con Audrey Hepburn e Gregory Peck oppure de La Dolce Vita con Marcello Mastroianni fino ai più recenti Basilicata Coast to Coast e Benvenuti al Sud. -Che Mastroianni e Peck non se la prendano per l’accostamento…-
Ma al di là dell valenza artitica dell’opera è importante la funzione di veicolo di messaggi e immagini che producono un desiderio di viaggio e meta. E lo spettatore si trasforma in visitatore.
Le location,come vengono definite oggi, sono occasione di rivalsa di un territorio a patto che questo ne prenda coscienza e non si limiti ad autoreferenziarsi come si fa con le fotografie fatte insieme a personaggi famosi da mostrare sulla propria bacheca facebook, o con le coppe vinte in qualche torneo semi-importante-forse- da mettere in bella mostra sulla credenza di casa e raccontare agli ospiti che in fondo in fondo c'era del talento e che il fato avverso si è messo contro...
Un territorio può trasformarsi da passivo ad attivo, da spettatore a protagonista, quando consumerà la fase dell’autocompiacimento e dell’autocommiserazione e la trasformerà in propositività e voglia di rilancio, e  imparerà a raccontarsi a narrarsi e a suscitare suggestioni in una sorta di Atlante emozionale.
Insomma quando imparerà a conoscersi sul serio e a conoscere e soddisfare i bisogni di un visitatore.

Cineturismo una risorsa from alex kornfeind

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