Fonte: Calcio.fapage.it
Una rivelazione sorprendente che rischia di sollevare un vero e proprio polverone. Luigi Bobbio attuale sindaco di Castellamare, in una lunga intervista concessa al CorrieredelMezzogiorno.it, ha dichiarato senza troppi giri di parole che, nel 1991 quando ricopriva il ruolo di magistrato della Procura di Napoli avrebbe voluto arrestare nientemeno che Diego Armando Maradona. Il tutto in seguito alle ingenti dosi di cocaina acquistate, secondo Bobbio, dall’indimenticata gloria partenopea recentemente esonerato dall'Al Wasl. Ecco il racconto della vicenda effettuato dal primo cittadino stabiese:
Ero un giovane pm, in servizio da sei anni, e gestivo insieme ad altri due colleghi tutte le indagini che riguardavano il traffico di droga a Napoli. Era il 1991, durante alcune intercettazioni che riguardavano il boss Iovine ci imbattemmo in Maradona. Lui acquistava consistenti quantità di droga che consumava o cedeva ad alcune prostitute che incontrava all'hotel Paradiso. Siccome l'approvvigionamento di sostanze stupefacenti si rivelò una prassi consolidata, chiesi al procuratore capo di Napoli di autorizzare l'arresto del calciatore.
Una vicenda molto delicata - Luigi Bobbio ha spiegato come i motivi del mancato arresto del giocatore fossero dovuti a “ragioni di opportunità ambientale”, visto che l’inchiesta poteva procedere anche con Maradona a piede libero. In conclusione lo stesso ex magistrato ha raccontato il come la vicenda Maradona, cambiò anche il suo rapporto con il calcio alla luce anche di alcune incongurenze nell’inchiesta:
A quelle indagini emerse un Maradona diverso, dedito in maniera assidua alla droga. Ma non fu solo quello che mi sorprese. C'era dell'altro. Un elemento che ha contribuito ad allontanarmi dal calcio. Perché fino a quel momento ero un tifoso acceso del Napoli e un innamorato del pallone. Poi mi sono completamente disinteressato a questo sport. Quasi negli stessi giorni Maradona venne sottoposto a test antidroga da parte nostra e da organismi calcistici. Noi lo abbiamo sempre trovato positivo alla cocaina, la commissione antidoping no. Forse c’è stata copertura da parte del mondo del calcio.
Marco Beltrami