Un viaggio all’interno del racconto che Israele fa di se stessa in occasione dell’EXPO: una narrazione hi-tec progettata con una veste multimediale che condurrà i visitatori dentro la storia della ricerca israeliana.
“Field of tomorrow” … “i campi di domani”.
Mi piace molto questa definizione, forse perché mi ricorda la famosa canzone di Sting “Fields of gold”, oppure perché ha il potere di evocare mondi diversi, di proiettarmi in un’altra dimensione, in un altro tempo. Ecco infatti mentre cammino, leggiadra, attraverso campi verdi, affiancati da altri campi dorati con le messi pronte per la mietitura dove l’oro delle spighe si alterna a macchie di colore, al rosso dei papaveri, al blu del fiordaliso, al bianco dei petali delle margherite: il sole si staglia in cielo, ad illuminare il paesaggio e il suo tepore riscalda la pelle. Un mondo bucolico, rurale, dove la natura appare ancora rigogliosa e i suoi frutti sani, gustosi, maturati grazie al calore del sole.
Un mondo che però potrebbe essere destinato a scomparire se non interveniamo e ci prendiamo cura di Madre Natura, riallacciando con essa un legame profondo, basato sul rispetto, anziché sul suo sfruttamento ossessivo che porta all’estremo impoverimento, all’inaridimento e alla desertificazione del territorio.”