L’ho uccisa perche’ l’amavo

Creato il 24 settembre 2013 da Speradisole

L’HO UCCISA PERCHE’ L’AMAVO

Li chiamano delitti passionali, raptus, incidenti. Chi li ha compiuti racconta che ha perso la testa, che è stato un attimo, che amava la donna che ha ucciso. Non è vero. Il numero di donne uccise dagli uomini ogni anno in questo paese parla chiaro: per quanto si cerchi ancora di rubricarli come casi singoli di follia circoscritta, i femminicidi appaiono sempre più chiaramente come un fenomeno culturale. In questo processo di minimizzazione le parole che usiamo per raccontare gli uomini, le donne e le loro relazioni hanno un peso enorme e ancora troppo poco considerato da chi pratica la parola pubblica e ha la responsabilità di renderne conto. Così negli ultimi anni è accaduto che si siano mobilitate associazioni contro la pubblicità sessista, che le donne si siano organizzate anche in piazza per chiedere maggiore rispetto dalle istituzioni e che si sia alzata la voce per pretendere maggiori investimenti verso i centri di accoglienza e supporto contro la violenza. Ma in questo moto evidente di sensibilizzazione è accaduto anche che i professionisti della parola – giornalisti e giornaliste, professionisti televisivi e opinionisti a tutti i livelli mediatici – poche volte abbiano sentito altrettanto forte il desiderio di riflettere sul linguaggio che racconta la relazione tra i sessi e sulle sue conseguenze. Questo libro vuole smontare i luoghi comuni più pervicaci a proposito del femminicidio. Partire dalle parole per rileggere e decostruire l’immaginario. Perché le parole cambino e magari cambino, soprattutto, i fatti.

Ecco cosa succede prima…..

Il gioco dei trucchi

Pubblicato il 16 giugno 2013 da Anna Maria

Ore 8..la chiave che apre la porta…

Buongiorno signora, Fiorella, sono in cucina… Vengo, poso solo la borsa.. Uh…ma..Fiorella! Cosa ha fatto! Ma niente signora, sa, con il casino che stiamo passando io e Ale…sa, con la causa di separazione, dura, Ale che patisce il fatto, papà che non e’ ancora fuori dalla perdita di mamma, e ora anche con la separazione…poi c’è nonna, da andarla a trovare, la casa da mettere a posto…. E, sa, con tutti i pensieri, mentre pulivo le finestre, sopra la scala, sono caduta malamente… Ma, Fiorella…l’occhio…il labbro, le ecchimosi…. E’ certo signora, stia tranquilla, ho sbattuto ben bene, nella caduta… Sicura?! Ma certo! Buon lavoro Fiorella, a domani.
Buongiorno a lei.
…….. Fiorella!! Si papà?! Che cazzo hai! Papà, sono caduta……ecc. ecc. Cazzo non me la racconti, io vado a prenderlo e gli spacco, lo…..gli….. Papà! Ma piantala! Pensi che se mi avesse fatto qualcosa non te lo direi? Si non me lo diresti, come quando eri incinta, me lo ha detto, sai, mamma prima di morire cosa ti ha fatto….che ti insultava, e ti ha chiesto per tre mesi di abortire (previsti dalla legge)….e poi ti maltrattava… Si, ma ora te lo direi… E Fiorella, pensava, che se avesse liberato la furia di suo padre, sarei passata dalla parte del torto, e in casa ci sarebbero stati ancora più soprusi, verso di lei e verso Ale..
Fiorella, che ancora credeva che non valeva un cazzo…
Fiorella, che da troppo tempo, lui le ha inculcato che non vale un cazzo…
Fiorella, che, ancora non sapeva che significato avesse “il cuore tatuato”…..
Fiorella che ancor oggi, non si valuta pienamente per quello che e’…. ……. Giorno prima. Sottovoce, sei una stronza, puttana da 4 soldi, non vali niente come donna n’è come madre…lei si che e’ una vera donna…. 1 volta, 2 volte…all’infinito….. Urla, piantala di INSULTARMI!! Non continuare a offendermi così…. Viscidamente…vedi Ale e’ la mamma che vuol litigare, mica sono io… Ale, occhioni sgranati…e lacrimosi…. Vai via di qui, piantala di INSULTARMI, e lo spintone, a lui fu dato… E la di lui cinghia si abbatte’…..ma in salone…distante…da un Ale già troppo impaurito. Ale tranquillo, non e’ successo niente…tranquillo mamma e’ caduta… …….. L’arte del trucco, l’arte del trasformismo, l’arte di cercare di nascondere l’evidenza… L’arte di pensare che se parli fai peggio… …….. L’arte che una persona ha di passare pulito, dopo aver fatto crimini… …….. Che vita, un palco di attori, che si truccano…. Che vita, senza suggeritori… Che vita, con il passato che continua a tormentare….. ……. Ma voglio parlare di tutto, voglio vomitare tutto quello che ho nello stomaco… Non ho più bisogno di suggeritori, ne di trucchi…. Ora il palco e’ mio….. Non ho nulla più da perdere…. ……. E se il grande manipolatore continuerà, così il suo copione, mi troverà….senza trucco…. Senza suggeritore… Solo il mio sguardo, solo la mia fermezza….. Da quel palco non farà più l’attore. Fiorella. IL RACCONTO DI VITA VISSUTA, DI VIOLENZA DOMESTICA, RACCONTATA DA UN’AMICA CHE HA TROVATO IL CORAGGIO DI RIBELLARSI RIAPPROPRIANDOSI DELLA SUA DIGNITA’ DI DONNA. Grazie amica cara per avermi dato il permesso di pubblicare il tuo post. La tua testimonianza sono sicura sarà un incentivo, un aiuto per le altre donne che stanno vivendo la tua stessa tragica storia.

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