L’identikit dell’eiaculatore precoce italiano

Da Luialetto

L’eiaculazione precoce rappresenta la disfunzione sessuale più frequente, con il 20% degli uomini italiani che ne sono colpiti. Il campione sembra essere abbastanza ampio, tanto da lasciar pensare che sia anche altrettanto eterogeneo. Invece, se vi state chiedendo chi sia l’eiaculatore precoce per eccellenza, è possibile darvene una descrizione. Anzi, possiamo fornirvi un vero e proprio identikit del soggetto in questione.

Età: tra i 31 e i 40 anni

Single o fidanzato: impegnato in una relazione stabile o di lunga durata (nel 76% dei casi).

Da quanto tempo soffre di eiaculazione precoce?: a partire dalle prime esperienze sessuali (46%) o comunque da almeno 9 anni.

Il ritratto dell’uomo con problemi di eiaculazione precoce è stato delineato dalla PE Confidential Survey, un’indagine condotta da Gfk Eurisko e presentata in occasione del XXV congresso della European Association of Urology.

La situazione nel mondo

Lo studio ha paragonato i cosiddetti “eiaculatori precoci” dei diversi paesi europei. Nonostante il professor Emanuele A. Jannini, coordinatore della Commissione scientifica della Siams (Società italiana di andrologia e medicina della sessualità), affermi che “Nel 60% dei casi il disturbo rende insoddisfacente la vita sessuale del maschio italiano più che per gli uomini di altri paesi d’Europa”, per la maggior parte degli aspetti, l’Italia esce vittoriosa dal confronto.

Gli italiani sono infatti i più informati: sono quelli che cercano di sapere tutto sull’eiaculazione precoce (65%), soprattutto mediante internet (54%). Informarsi potrebbe essere il primo passo verso la soluzione del problema. Agire, recandosi da uno specialista, il secondo. Difficilmente gli uomini affrontano con il proprio medico l’argomento “eiaculazione precoce”, un po’ per imbarazzo, un po’ perché non lo ritengono un argomento di sua competenza. L’italiano (al pari degli spagnoli) è comunque sia quello maggiormente pronto a discutere la cosa con uno specialista (lo fa il 62%), rispetto agli uomini delle altre nazioni.

Confidarsi con lei?

Spesso l’imbarazzo maggiore deriva dal parlarne con la “diretta interessata”, ossia la propria compagna. Lo fa il 40% degli italiani. Crolla dunque l’immagine del macho latino, tutto dedito a migliorare le proprie perfomances sessuali senza occuparsi del piacere della partner. Secondo la ricerca, gli eiaculatori precoci italiani sono addirittura più preoccupati delle loro stesse partner del benessere sessuale e della stabilità della coppia (il 55% contro il 29%).

L’eiaculazione precoce secondo la donna

Come reagiscono le donne di fronte ad un uomo che soffre di eiaculazione precoce? La PE Confidential Survey rivela che le fidanzate italiane degli uomini con problemi di eiaculazione precoce, pur lamentando di non fare abbastanza sesso, sono comunque le meno frustate d’Europa (il 28% contro, ad esempio, il 53% delle inglesi). Le italiane sono tuttavia anche quelle che si sentono meno in colpa per la situazione vissuta dal partner (l’8% contro il 22% delle inglesi). Nessuna ha infine affrontato la questione con amici o medici.

C’è una soluzione?

Il professor Jannini ne suggerisce persino due: “Il messaggio che si ricava da questa importante indagine è duplice: una soluzione farmacologica specifica, a base di dapoxetina è oggi disponibile, e i medici sono ormai sempre più attrezzati per riconoscere le possibili cause di natura fisica del disturbo. Ciò deve spingere sempre più i pazienti a rivolgersi con fiducia al medico. Perché no, aiutati dalle loro partner”. Si potrebbe cominciare col seguire alcune iniziative a favore di una maggiore consapevolezza sull’eiaculazione precoce disponibili all’indirizzo internet www.eiaculazioneprecocestop.it.