Nell'atrio di palazzo Grassi un luogo ascetico accoglie il visitatore alla mostra "L'Illuminazione della Luce". Il tema approfondito e proposto da Caroline Bourgeois nello scenario di Palazzo Grassi è la luce nella sua semplicità e complessità attraverso attraverso i valori fisici, estetici, simbolici, filosofici, politici legati a una delle realtà essenziali dell’esperienza umana. L'opera di Doug Wheeler apre la mostra, un invasione di luca che altera la percezione percezione dello spettatore attraverso un viaggio nell'infinito, per poi proseguire con Philippe Parreno e l'opera marquee fino a raggiungere il primo piano del palazzo dove sono allestite le opere di Eija-Liisa Ahtila, Troy Brauntuch, Marcel Broodthaers, David Claerbout, Bruce Conner, Latifa Echakhch, Dan Flavin, Vidya Gastaldon, General Idea, Gilbert & George, Robert Irwin, Bertrand Lavier, Julio Le Parc, Antoni Muntadas, Sturtevant, Claire Tabouret, Danh Vo e Robert Whitman provenienti dalla collezione di Francois Pinault. L'illuminazione della Luce parte dei sinonimi del verbo "illuminare" : accendere, analizzare, animare, brillare, chiarire, decifrare, demistificare, svelare, educare, delucidare, infiammare, arricchire, spiegare, istruire, informare, fiammeggiare, guidare, rischiarare, irradiare, mostrare, risplendere, scintillare, allietare, destare…
La mostra non ambisce ad esplorare i significati dati alla luc e sui ruoli molteplici interpretati dagli artisti contemporanei esposti, ma si presenta come un percorso tra le polarità opposte del bianco e nero, del giorno e della notte, della realtà e dell’illusione, alla luce della propria intelligenza e della propria sensibilità.