







Facile prendere per il bavero l'opinione pubblica quando dall'altra parte ci sono cittadini impreparati e quando a mediare ci sono fogli di informazione di inqualificabile ignoranza e sciatteria, eh!? È quello che hanno fatto lo scorso fine settimana Ignazio Marino e Maurizio Pucci in occasione dell'inaugurazione di Via Marsala.Il raggiro nei confronti dell'opinione pubblica è stato completato dalla baggianata sui tempi: “ci abbiamo messo la metà del preventivato, abbiamo completato i lavori con 40 giorni di anticipo”. E per forza, non c'è stato alcun lavoro. Semplicemente si è provveduto a togliere i sampietrini dalla strada e a stendere una colata di asfalto. Fine. Via Marsala necessitava di un intervento radicale di ridisegno dei marciapiedi e dei percorsi, necessitava di una corsia ciclabile protetta, necessitava di una seria corsia per i taxi e di disincentivi radicali alla sosta selvaggia. Non è stato fatto nulla. Solo un po' di catrame a terra. Punto. Più volte, prima dell'inizio dei lavori, avevamo chiesto il progetto architettonico di un intervento che, per soli 40 giorni di lavori (40 non perché si sia fatto veloce, ma perché 40 erano più che sufficienti per il lavoro fatto), ha visto impegnato oltre un milione di euro di denaro pubblico: nessuno ci ha mai soddisfatto. Ora sappiamo il motivo, non c'era alcun progetto architettonico: la strada è tornata quella di prima e da oggi è di nuovo la casbah che tutti conosciamo con ingorghi, clacson, insicurezza totale per i pedoni, pericolo di vita per i ciclisti e violazioni sistematiche del codice della strada. L'unica differenza è che tutto questo si svolgerà su una superficie di catrame mentre prima c'era una superficie di porfido. Non c'è altro di nuovo: a parte i milioni di denari dei cittadini dilapidati.
Proviamo ad elencare le assurdità che oggi contraddistinguono Via Marsala?
1. Nessuno intervento è stato fatto sui marciapiedi, sono rimasti quelli rifatti anni e anni fa. 2. Non c'è nessuno vantaggio per i taxi rispetto a prima. Era una strada da evitare il più possibile prima e resterà una strada da evitare il più possibile oggi.3. Non c'è nessuna limitazione alla sosta selvaggia, ci si potrà fermare “un attimino” esattamente come prima, nessuno si curerà dell'esistenza di strisce gialle o di altri colori. Ci sarà caos esattamente come c'è sempre stato. Bisognava predisporre una doppia, o una tripla, corsia separata da spartitraffico. Esattamente come si sta facendo sperimentalmente per Via Giolitti: il modello doveva essere lo stesso su entrambe le facciate laterali della stazione. Qualsiasi altro modello genererà sosta selvaggia e dunque ingorghi e congestioni. È matematico. 4. Alcuni posti auto sono stati sostituiti da stalli per motorini, ma non si è provveduto a installare il necessario arredo urbano (separatori fisici tra stallo e stallo) e così, in assenza di motorini, le auto possono tranquillamente infilarsi nei posti dei motorini. Su come realizzare gli stalli per le moto non è necessario andare all'estero: basta Milano. A Milano ogni parcheggio scooter è dotato ogni due o tre stalli, di un separatore metallico in modo che anche in assenza di moto posteggiate, le auto non possano infilarsi. Evidentemente oltre un milione di euro di stanziamento non poteva prevedere questo fondamentale elemento di arredo urbano per rendere credibili dei posteggi che – come le foto dimostrano – poche ore dopo l'apertura della strada al pubblico era già interamente usurpati da auto in sosta abusiva. Insomma prima c'erano auto posteggiate in posti per auto, oggi ci sono auto posteggiate in posti non a loro riservate: se ne deduce che il livello di illegalità della strada invece di diminuire è aumentato. Proprio un ottimo risultato. 5. La segnaletica è stata realizzata “alla romana”: con l'aerosol spray e non con le vernici termoplastiche indelebili che vengono ormai utilizzate in tutto il mondo. Risultati? All'inizio del Giubileo, il giorno 8 dicembre, siamo pronti a scommetterci quanto vorrete, la strada avrà la segnaletica sbiaditissima se non completamente cancellata. Questi cantieri sono costati tantissimo, si è fatto uno strombazzato bando controllato financo da Sabella, e ancora si fanno i lavori alla romana? Come è possibile? Allora non è vero che tutto è cambiato!?6. Non c'è nessuna facilitazione per chi transita qui in bicicletta. Niente ciclabili, niente contraflow, niente stalli per bici (perché centinaia di stalli per moto e zero per bici? Questi signori hanno mai visto che razza di infrastrutture per la sosta delle biciclette sono offerte nelle altre stazioni d'Europa? E ci riferiamo a Londra, no a qualche cittadina dell'Olanda o a Ferrara e Padova eh!?). È addirittura vietato, per una specifica Legge Regionale, effettuare manutenzioni straordinarie senza realizzare corsia ciclabili: la strada dovrebbe addirittura essere non-collaudabile per questo motivo. Un autentico insulto per quanto riguarda questa amministrazione che ha preso fior di voti promettendo in campagna elettorale una città più ciclabile e un autentico insulto proprio nel preciso momento in cui sta girando una sacrosanta petizione che chiede più civiltà per chi vuole parcheggiare la bici a Termini.Soldi buttati. Punto. In un paese normale lavori pubblici realizzati in questo modo finiscono direttamente alla Corte dei Conti e chi ne ha firmato la realizzazione, il progetto e il collaudo finisce sotto inchiesta obbligato a dare spiegazioni rispetto alle assurdità che vi abbiamo elencato sopra e che sono sicuramente solo una parte delle assurdità presenti. Ora aspettiamo il completamento dei lavori a Via De Nicola e soprattutto a Via Giolitti, ci sarà da ridere. Anzi da piangere. Ma tanto cosa importa: il sindaco dice “abbiamo riqualificato l'area della Stazione” e tutti i giornali ripetono a pappardella senza porsi il minimo problema di fare una informazione onesta e critica a beneficio dei propri lettori e della città.
