L’immagine, la percezione e l’illusione: l’arte di Gwon O-Sang [Seconda Parte]

Creato il 11 agosto 2010 da Orienta_menti

Fig. 11 Tender, stampe fotografiche, mixed media, 130x90x70 cm, 2002

Attento osservatore dei mezzi di comunicazione, l’artista è appassionato di design e particolari accattivanti di importanti campagne pubblicitarie.

Questi particolari spesso compaiono nelle sue sculture, contribuiscono alla creazione di quella superficie fittizia che tutti possiamo, anche inconsciamente, riconoscere a colpo d’occhio, perché appartenenti a quella cultura commerciale di massa con cui ogni abitante di una grande città viene costantemente a contatto senza neanche accorgersene. È il caso di Tender (Fig.11), dove l’uomo in posizione yoga ha tra le mani della schiuma, particolare che ricorda precisamente una campagna pubblicitaria della Dior; altro caso simile è individuabile nell’opera Miss, in cui la posa acrobatica del soggetto femminile scolpito (tra l’altro riconoscibile anch’esso perché Kwon scelse di ritrarre una giovane videoartista, Koo Dong-hee) è stata presa da una campagna pubblicitaria Diesel. Questi particolari, oltre a colpire, anche senza un intento preciso, l’osservatore, completano proprio il concetto della scelta del nome di questa serie scultorea, Deodorant type, richiamandosi anche ad una sorta di imitazione di ciò che è ‘commerciale’, che rappresenta la superficie di innumerevoli prodotti che vediamo, come messaggio subliminale che ci porta a richiamare alla memoria quello che anche senza voler vedere, vediamo comunque.

Fig. 12 Miss, stampe fotografiche, mixed media, 75x50x100cm, 2002

LA SECONDA SERIE DI OPERE: THE FLAT

La tecnica. L’evoluzione del concetto di ‘facciata’ Potemkin. La scultura nella composizione delle imagini.

Durante il lavoro sulla prima esposizione, Gwon O-sang si dedicò intensamente alla produzione di una seconda serie di opere, conclusasi nel 2003, intitolata The Flat. L’artista, dopo aver accuratamente scelto e ritagliato da riviste di moda e di design, immagini di oggetti di importanti campagne pubblicitarie, come profumi, orologi, gioielli e trucco, li fotografa nuovamente, dopo averli collocati in uno spazio tridimensionale nella posa originaria in qui i reali oggetti erano stati fotografati. Legando del sottilissimo fil di ferro alle immagini degli oggetti, le fa stare in piedi, creando una specie di minuscola impalcatura.

Fig.13 The Flat 4, Lambda print, Diasec, 120x150cm, 2003.

Vedendo la stampa finale e osservando gli oggetti in composizione, risulta molto difficile capire se si tratta di foto di oggetti o foto di immagini di oggetti. Ed è proprio qui che ci si può ricollegare all’idea di partenza, quella della serie Deodorant Type, che questa volta in The Flat, anche solo dal titolo stesso risulta più chiaro. La ‘facciata’, la superficie, ciò che si percepisce a colpo d’occhio, può essere ricollegata da un osservatore ad un contenuto. Proprio questa ricerca, volta a lavorare con estrema meticolosità sul concetto di superficie, dimostra quanto le nostre percezioni siano in realtà illusorie, e che non si tratta più di contenuto, ma soltanto di forma. Ad aiutare il riconoscimento degli oggetti ancora una volta la scelta di immagini fortemente commerciali, beni di lusso o di importanti e diffuse marche, forse per destare ancor più facilmente nel fruitore dell’opera questo senso di illusorietà della forma. Automatico sorge il richiamo alla cultura e filosofia estremo orientale, e le origini dell’artista.

Molti critici giudicano Gwon O-sang come fotografo, proprio per l’immancabile uso del mezzo fotografico nella realizzazione delle sue opere. Egli non ha mai dichiarato di potersi definire fotografo. Egli dichiara di essere nato e di essere sempre rimasto uno scultore. Se in Deodorant Type questo risulta comunque evidente, proprio per la tridimensionalità e la fisicità delle sue sculture fotografiche, in The Flat, quanta scultura ci sia non è proprio facile da stabilire. Si ha comunque a che fare con una superficie piatta (dal titolo stesso) e con delle stampe fotografiche. Una volta però afferrato il concetto di superficie, e di quanto lavoro ci sia dietro alla realizzazione di queste opere, si può allora capire quale sia il motivo che lo spinge a definirsi scultore.

Fig. 14 The Flat 1, Lambda Print, diasec, 120x150 cm 2003.

La collocazione di immagini piatte, che riproducono un oggetto tridimensionale, nello spazio fisico, considerandone la posizione, l’inclinazione, la direzione della luce e creandone uno ‘scheletro’, è di per se molto simile al lavoro dello scultore. Non è detto, e prima di tutto Deodorant Type ce lo insegna, che una stampa fotografica non possa avere la stessa fisicità di un oggetto più pesante o più grande, se posta sotto la giusta luce nella giusta ottica.

Fig.15 The Flat 10 e 12, Diasec on Lightjet print, 180x208 cm, 2004

LE OPERE PIÙ RECENTI: THE SCULPTURE.

Fig.16 The Sculpture 5, pittura su bronzo,75x210x130cm, 2005-2006.

L’ultima serie di opere realizzate da Gwon O-sang nel 2006, segna un ritorno ad un tipo di scultura tradizionale; non a caso è intitolata The Sculpture. Si tratta di riproduzioni in bronzo dipinto, a dimensioni naturali, di macchine di lusso e motociclette.

Il bronzo, può sembrare un materiale non più conforme con l’idea di ‘scultura leggera’ che ha reso Gwon pionere nella scultura fotografica. Perché allora sceglierlo?

A questa domanda egli risponde emblematicamente, non senza ragione. Il bronzo in particolare è un materiale interessante, perché lavorandolo con cura e rendendolo molto sottile può anche risultare molto leggero. Allo stesso modo l’idea di leggerezza che comunemente di attribuisce alla carta, può essere facilmente essere sfatata se si pensa a quanto può pesare un blocco di carta pressata.

Fig.17 The Sculpture 2, pittura su bronzo, 462x220x 113 cm, 2005

Fig.18 The Sculpture2 (particolare), pittura su bronzo, 462x220x113 cm, 2005.

Anche questa scelta dei materiali non è casuale, anche questa visone di sostanza e peso specifico si può facilmente ricollegare al concetto di ‘tutto non è come sembra’, e ricalca perfettamente i principi che hanno portato alla realizzazione di Deodorant Type e The Flat. Anche su cosa scolpire, l’artista  rimane fermo sulla stessa attenzione per la realtà, dimostrata anche precedentemente con le altre sue opere. Oggetti di lusso, conosciuti da un grande numero di persone, facilmente identificabili. Lo scultore non iniziò direttamente con l’idea di riprodurre un’automobile in bronzo, ma con piccoli oggetti, come penne Mont Blanc o telefoni cellulari Motorola. Dal successo nella realizzazione di questi oggetti, l’idea di riprodurre una macchina. Per Gwon Osang una macchina, o meglio, una ‘super car’, come una Lamborghini o una Ferrari, non è un semplice oggetto, ma è già di per se l’essenza della forma e della scultura. “Questi tipi di automobili, pur essendo costosissime, scomode da portare, e capaci di arrivare ad altissime velocità, anche se non ci sono luoghi urbani dove le si possono far correre, fanno impazzire i clienti”. Su questo l’artista si è interrogato a lungo. Spesso queste auto, ideate proprio sulla base del corpo umano, e che rappresentano, pur nella difficile praticabilità, un vero e proprio status symbol, un desiderio nascosto, un punto di arrivo, sono una manifestazione chiara dell’idea del bello nella società contemporanea, e lo possono anche essere nell’arte contemporanea stessa. “Se gli scultori più famosi della storia”, dice Gwon O-sang, “ fossero vissuti nella società in cui noi viviamo adesso, tutti avrebbero scolpito una ‘super car’ almeno una volta nell’arco della loro  vita”. La realizzazione di un’auto in bronzo inoltre ha una continuità con l’idea che ha portato l’artista alla realizzazione di The Flat: la dimostrazione che la realizzazione di un oggetto dalla superficie riconoscibile, seducendo l’occhio e i desideri dell’osservatore, offre spunti di riflessione sulla natura delle percezioni umane e sul senso di ‘reale’ e di contenuto. Ogni essere umano, ogni artista, per Gwon O-sang, è il prodotto della società in cui è immerso, e la ricerca di ciò che attrae, in una società in cui i media sono a loro modo creatori di verità, di mode e stili, è per lui di grande interesse.

SITI PRINCIPALI CONSULTATI:

- ARARIO GALLERY: http://osang.net/index.html (sito ufficiale della galeria, contiene immagini, e saggi e una raccolta di interviste fatte a Gwon O-sang)

- DESIGNBOOM.com

- http://creativejuice.wordpress.com/2006/11/

- thinkcommon.com


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