Ho trovato un post interessante sul blog di Cristina Mariani. Ve lo ripropongo integralmente.
Riposizionare la carota? Sì, con il packaging
Si sa che i bambini non amano molto le verdure, eppure fanno bene. Ecco la brillante idea di un gruppo di agricoltori americani che si sono associati per creare un nuovo sistema per vendere le loro salubri carotine.
Anzichè insistere sul fatto che le carote sono nutrienti, fanno bene, ecc., la nuova confezione richiama quella delle patatine e degli snack: anche il sottotitolo "Eat them like junk food" (mangiale come il cibo-spazzatura) richiama esplicitamente le schifezze varie che i bambini amano tanto.
Questi sacchetti sono distribuiti nei distributori automatici collocati nelle scuole; anche da noi ho visto a volte dei cibi freschi (mele, uva) distribuiti in questo modo, ma sempre in tristissime e anonime confezioni trasparenti.
Con la soluzione qui presentata, invece, il ragazzino non teme di essere preso in giro dagli amici se viene "beccato" a mangiar sano: il sacchetto si camuffa benissimo in mezzo a quelli degli altri snack.
Riposizionare la carota da cibo sano a " simil- junk food" potrebbe essere ciò che fa decollare le vendite, e per far ciò la confezione è assolutamente indispensabile.
Insomma, il packaging è un'arma vincente (e spesso sottovalutata) per comunicare al meglio con il cliente; per far ciò, è utile conoscere bene il cliente-tipo a cui ci rivolgiamo (la buyer persona) e adeguare la confezione ai suoi gusti, desideri, abitudini.
Una delle molte conseguenze è che, se abbiamo diversi clienti-tipo, potrebbe essere necessario proporre confezioni diverse ad ognuno di esse.
Ancora una volta, quando dobbiamo prendere una decizione sul prodotto, pensiamo non tanto al prodotto quanto al cliente a cui lo vogliamo vendere.