Un maschietto wired che fa appello alla “natura” per sottrarsi agli impegni della paternità è davvero in controtendenza. I papà delle ultime generazioni ci tengono a svolgere il loro ruolo e spesso si accollano in letizia anche ruoli di accudimento un tempo esclusivamente materni.
Naturalmente gli studi sulla famiglia gli danno torto: la figura paterna ha grande importanza nello sviluppo armonioso della personalità dei figli, sia maschi che femmine, fin dalla primissima infanzia; quella del nonno riesce gradita ai nipoti e risulta vantaggiosa ai fini di una crescita equilibrata.
Sull’argomento esiste un’amplissima letteratura. Mi limito a citare alcuni siti, riportando brevi citazioni. E invito i lettori, in primis l’autore della poco felice espressione, a consultarli.
http://www.pediatric.it/pap%C3%A0.htm Condividere il proprio tempo, le proprie attività, i propri pensieri e il proprio essere significa dare un sostegno costante che il figlio percepisce come un qualcosa di solido e duraturo nella sua vita.
http://www.stateofmind.it/2012/10/attaccamento/ i bambini sperimentano l’influenza del rifiuto da parte del padre come superiore rispetto a quello della madre.
http://www.zenit.org/it/articles/l-importante-ruolo-dei-papa La presenza di un padre (…) ha un impatto positivo i cui effetti si constatano in vari campi, dai problemi attitudinali a quelli accademici e alle condizioni economiche.
http://www.amando.it/lui/mondo-maschile/importanza-ruolo-paterno.html per un sano sviluppo dei bambini e degli adolescenti, è importante che i padri siamo emotivamente disponibili ovvero, siano coinvolti nella vita del proprio figlio e rispondano ai suoi bisogni emotivi.
Anche il ruolo del nonno è molto trattato nel web; troverete con facilità gli indirizzi. Mi limito a citare questo studio (http://www.uni-ulm.de/LiLL/5.0/aufsaetze/luisafiorentino/grandparents_it.htm) che mette in evidenza i profondi cambiamenti che lo hanno caratterizzato negli anni recenti.
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