Simone Melchionna, ricercatore Ipcf-Cnr e coordinatore del progetto ha dichiarato che da anni la comunita’ scientifica ritiene che lo sviluppo delle placche arteriosclerotiche sia collegato a una serie di disturbi fluidodinamici della circolazione sanguigna. Secondo quello che dice la dottoressa aggiunge Melchionna l’idea di studiare le condizioni che determinano la manifestazione delle malattie cardiovascolari e dei disturbi fluidodinamici, attraverso l’individuazione delle cause biomeccaniche del problema sarebbe alla base di un buon risultato nella cura e nella prevenzione. Ecco perchè si devono utilizzare rapide modalità di diagnosi come queste innovative
schede grafiche ad alte prestazioni. ”Attraverso queste schede, presenti in qualsiasi computer per visualizzare un’immagine o animare un videogioco, e’ possibile simulare sistemi di diverse dimensioni con decine di miliardi di variabili e miliardi di globuli rossi”, dichiara la Melchionna. Mentre la dottoressa ha poi proesuito il suo intervento sottolineando l’importanza di passare dal bidimensionale al tridimensionale: “solitamente si parte dalle immagini bidimensionali acquisite mediante la Tac di una particolare zona del corpo, ad esempio le coronarie o la carotide, ricostruendo tridimensionalmente la topologia cardiovascolare. I grandi vasi vengono quindi inseriti all’interno dello strumento computazionale, consentendo cosi’ di studiare non solo gli elementi costitutivi del sangue, ma anche la sua capacita’ di adattamento e la sua plasticita’ in caso di problemi fluidodinamici legati a malattie cardiovascolari”.
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