Non è mai stato un mistero che lo sport facesse bene a corpo e mente, ma a volte si è così tanto presi dalle vicende quotidiane che si dimentica che l’allenamento mentale dello studio non può sostituire in tutto e per tutto l’allenamento fisico, fondamentale per salvaguardare la nostra salute.
I genitori spesso, per una questione di soldi, sono costretti a pagare lezioni private a figli poco studiosi a scapito della palestra. Certamente, è giusto non rimanere ignoranti, ma forse togliere a videogiochi o alle sigarette sarebbe meglio che eliminare quelle ore di moto settimanale che rigenerano l’organismo.
I pediatri hanno reso noti dei numeri allarmanti: il tasso di sedentarietà italiano degli adolescenti è tre volte più alto del resto di Europa, con 15enni che praticano sport nella proporzione 1:3 e via via che si cresce diventa 1:5 e poi 1:7 sui vent’anni.
Il messaggio positivo in tal senso dovrebbe partire tanto dalla scuola quanto dai genitori.
Kriseide Lauretta
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