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Quando arrivi a questo punto, non vuol dire assolutamente che la tua bozza non abbia margini di miglioramenti. No, significa solo aver lavorato a lungo e con molto impegno sul testo, tanto da conoscere così bene i personaggi, le scene e la trama da non essere più in grado di modificarne le caratteristiche. Non si tratta di un punto d'arrivo, ma di un ostacolo da superare. Molti scrittori (neofiti) non si accorgono che al di là del dosso c'è ancora della strada da fare.
Sia chiaro, questo succede a tutti gli scrittori. Trovarsi in una situazione del genere non significa essere cattivi scrittori, né avere poca esperienza. Significa semplicemente aver lavorato troppo sul testo. Ora ti serve una pausa e qualche lettore a cui sottoporre in anteprima la bozza.
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In qualità di creatori della nostra storia, ci siamo troppo legati emotivamente per riconoscerne i punti deboli, che un lettore esterno coglierebbe al volo. Non riusciremmo a vederne oggettivamente la debolezza strutturale. Anche gli scrittori professionisti delegano a figure esterne questo compito: il parere critico non è un optional. Non se vuoi migliorare la tua bozza, almeno.
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Il parere critico è lo strumento indispensabile di ogni scrittore, complementare alle lacune intrinseche dell'essere scrittore, l'unico che può dare un contributo aggiuntivo e prezioso al tuo lavoro.
E tu, hai mai provato a sottoporre la tua bozza a un lettore critico? Raccontaci la tua esperienza!