L'importanza di chiamarsi athena giada - tagliata di tonno dell'amore con cipolle e peperoni in agrodolce su coulisse di fichi d'india
Da Saporidivini
Erano come oggi, i primi giorni di pioggia con il panorama dei colori che cambiano alla vista, lungo le strade dove il giallo bruciato dell'erba si trasforma e migra, alle sfumature del marrone e dell'arancione, dove i rossi si fanno pastello come in un quadro di Courbet. Sono sicuro, era una Domenica e la piccola Alice Ginevra se ne stava accoccolata sul lettone nel suo pisolino pomeridiano e noi, avevamo appena finito di mangiare un primo riscaldato dopo le fotografie di rito per il blog. Era un pomeriggio dall'aria frizzante, sbarazzino. I raggi del sole attraversavano i sottili vetri di casa nostra lasciando entrare il calore dei colori d'autunno. Pennellate d'artista che rendono gioia nel ricordare che una stagione è finita ma un'altra inizia.Eravamo rientrati da poco dalla vacanza di allora, una vacanza calabrese fatta di acque limpide e sapori forti, profumi pieni e voglia di una seconda figlia, o figlio che fosse.Ecco, questo non lo ricordo, non ricordo quale fu lo spunto, il momento, l'appiglio, quel quid per cui ti guardi negli occhi e, all'unisono, ti fai la stessa domanda, “Come la chiamiamo? Per il maschietto è già deciso ma se è una femminuccia?”.Ancora non sapevamo se un nuovo miracolo, una nuova gioia fosse in arrivo. Ancora il foglio, per noi, era bianco, senza nessuna lettera scritta, nessuno scarabocchio abbozzato, solo la speranza e la voglia di bissare, di ripeterci. Stringere Sabrina per un bacio dolce sulle labbra, sederci sul divano ed iniziare a sognare. Le gioie nascono prima nei sogni, poi si aprono i cassetti e le si liberano da quel buio chiuso perché, se le si lasciano lì, nell'ombra, perderanno il loro colore e con il tempo, svaniranno.Non è facile scegliere un nome, almeno per noi, non è facile sperare che all'interno del nome che regaliamo ad un figlio ci sia dentro l'energia e la luce che quel nome possiede.Dopo una principessa curiosa e tenace, volevamo una dea. Nike, la dea della vittoria... non so cosa successe, ma ambedue i nostri visi si inscurirono appena pronunciammo quel nome, forse perché lo pronunciammo in modo diverso, “Naike e Naik”. La dea e la scarpa. No, mai avremmo voluto che il nome fosse storpiato, fosse identificato con una scarpa. Mai!Sabrina che mi stava accovacciata con le sue gambe sopra le mie, si alzò di scatto, quasi indignata per come per un piccolo particolare un bellissimo nome potesse diventare una presa in giro, uno sfottò.Io la seguii nel suo essere sopraffatta da una cosa così stupida, ma così forte da trasformarsi in una stella cadente. Una parola, un nome che da nome, diventava una cosa.Il computer era acceso, non ricordo chi aveva iniziato un post ma, fu sufficiente ridurre ad icona la pagina aperta e lanciare il motore di ricerca. Dee greche la parola chiave, Le Dee che avevano dominato il mondo, le donne che facevano il bello ed il cattivo tempo, le donne che anche gli uomini più forti e sapienti veneravano. Le Dee, le Divinità del Monte Olimpo, dove solo Zeus era il Dio indiscusso ma era troppo distratto dalle donne terrene per governare bene. Le Donne..., dissi e ripeto ora sospirando... .Athena, Dea della Saggezza e della Conoscenza, ma anche la Dea della guerra difensiva, figlia di Zeus e della sua prima moglie.Athena ed il potere di consigliare e di fare le cose giuste, la capacità di difendersi dagli attacchi della vita. La Donna che sa quello che vuole, che non lo pretende ma che lo sa raggiungere con tenacia ed impegno. La Donna che sa affrontare gli ostacoli con le giuste decisioni, con la saggezza di cui è pregno questo nome.Iniziammo a ridere dopo aver letto la storia di questa Dea, di come fosse rispettata e temuta, di come fosse venerata ed amata. Un nome che calzava alla perfezione alla femminuccia che poteva arrivare.Il secondo nome? Eravamo decisamente in perfetta sintonia, io e Sabrina, nel porci le stesse domande.Il sole stava tramontando, me lo ricordo come fosse ora, come si accese dei colori del fuoco il cielo, di come le poche nuvole all'orizzonte si fossero caricate di colore e di come sembrassero una fiamma di approvazione per la scelta fatta.Iniziammo a sviscerare un alfabeto di nomi, quelli che ci piacevano fino ad arrivare a Giada. Una pietra preziosa, dal colore verde. Una pietra che non è una pietra, un minerale che non è un minerale ma un insieme di due minerali, come a sottolineare che doveva far parte di un nome doppio, così come noi volevamo costruire per la futura sorellina di Alice Ginevra, la nostra preziosa Principessa.Cerchiamo il suo significato sia nel pragmatismo che nell'esoterico e rimaniamo stregati dal suo significato. La pietra della saggezza e della conoscenza. La replica di Athena.Athena Giada sarà forte e saggia, capace di difendersi e di proteggere chi le starà accanto con amore e sincerità. Athena Giada compenserà Alice Ginevra e, Alice Ginevra bilancerà Athena Giada. Oppure viceversa, chissà!Chissà perché il destino ci sceglie, ci unisce, ci compensa. Chissà perché! Noi non lo sapremo mai ma almeno ci proviamo.Una Principessa curiosa e tenace ed una Dea saggia e protettiva andranno d'accordo?Alzo le spalle e sospiro. Ora sono una in braccio alla Mamma e l'altra che la chiama in continuazione. Una, per ora titta e dorme e l'altra... cresce.
*****************************TAGLIATA DI TONNO DELL'AMORE CON CIPOLLE E PEPERONI IN AGRODOLCE SU COULISSE DI FICHI D'INDIA
Ingredienti:2 filetti di tonno freschissimo1 cipolla grossa2 peperoni rossi2 cucchiai di zucchero2 cucchiai di aceto balsamico invecchiato 7 anni2 fichi d'indiaolio extravergine d'olivasale grossopepe nero1 rametto di rosmarino
Questo piatto è nato con l'intento (felicemente andato in porto) di sedurre il palato, nonché per soddisfare la voglia di stappare una pregiata bottiglia di Zibibbo secco che si sposa a meraviglia con il nostro piatto.Fondamentale per la riuscita del piatto è reperire del tonno fresco e di qualità.Facciamo marinare il tonno insieme all'olio extravergine d'oliva, ad un paio di macinate di pepe nero e al rametto di rosmarino, in frigorifero per circa mezz'ora.Nel frattempo tagliamo la cipolla a rondelle non troppo sottili, ma nemmeno spesse. I peperoni li tagliamo invece a striscioline sottili. Scaldiamo un filo d'olio extravergine d'oliva in una padella antiaderente. Versiamo la cipolla e i peperoni e li facciamo appassire lentamente per una decina di minuti all'incirca.Aggiungiamo lo zucchero e iniziamo a fare caramellare le verdure. Uniamo poi l'aceto balsamico e lasciamo completare la caramelizzazione. Togliamo dal fuoco e lasciamo intiepidire.Scaldiamo la piastra dove cuoceremo il tonno. La cospargiamo con del sale grosso.Cuociamo brevemente il tonno, circa 1 minuto per lato in modo che all'interno rimanga rosato. Togliamo dal fuoco e regoliamo di sale (pochissimo).Prepariamo la salsa semplicemente frullando i due fichi d'india (i semini si possono eliminare filtrando il succo).Impiattiamo adagiando il tonno sulla coulisse di fichi d'india, completando il piatto con la cipolla e i peperoni.
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