Se avete un orto, probabilmente, avrete anche un albero. Immaginiamo in questo caso che sia un susino cresciuto chissà come, magari grazie ad un osso gettato lì dopo una merenda a base di frutta consumata qualche anno addietro. L'albero vi dice grazie con bellissimi fiori ma non con altrettanti frutti. Ed è qui che viene il bello.
Vi servirà un ramoscello di cinque millimetri circa per una ventina di centimetri di lunghezza. Un rametto che abbia almeno tre germogli in dormienza pronti ad esplodere. Sarà però importante prendere il ramo da un albero di cui abbiate certezza dell'abbondanza e della bontà dei frutti. A questo punto dovrete trasformarvi in un attento chirurgo che sappia valutare la salute della pianta ed il punto più utile ad effettuare l'innesto. In genere, su alberi con meno di cinque anni e con un tronco sotto i 5 cm di diametro conviene tagliare di netto il tronco. Viceversa potrete optare per un ramo di generose dimensioni. Munitevi di sega, un bel coltello da innesto, oltre a cordino e sacchetti di plastica e carta.
Tagliate il tronco o il ramo e successivamente assottigliate in vostro rametto in modo che la terminazione sia sottile. Sollevate la corteccia del portainnesto ed inserite il vostro rametto. Legate con il cordino e poi coprite con sacchetto di carta e poi plastica. Non resterà che attendere l'arrivo della primavera. A quel punto potrete togliere i sacchetti protettivi e sperare che la nuova vita abbia inizio. Altrimenti non disperate. Ritenterete l'anno prossimo.
N.b. - L'arte degli innesti è complessa e variegata. Ancora oggi ci sono professionisti che spesso non riescono ad innestare alberi nonostante tecniche sopraffine ed esperienza. Tanti sono infatti gli elementi che possono far volgere il tutto negativamente (temperatura, gelate, salute della pianta). Prendete quindi confidenza con il vostro albero, provate a capirne i periodi di vigore e cimentatevi su rami secondari prima ti tentare un innesto importante.